Luigi Prevedel lascia i tetti per vivere della sua arte 

La scelta. Il carpentiere di Castelfondo, scultore virtuoso riconosciuto più fuori casa che dentro, ha ottenuto la prima commessa dalla Mak Costruzioni di Lavis. Angelelli: «Non dovete ignorarlo»


Giacomo Eccher


Castelfondo. Giù dai tetti, dove da molti anni lavorava come carpentiere, per fare arte a tempo pieno. Parliamo di Luigi Prevedel, il virtuoso (oltre che estroso…come assicura chi lo conosce bene) scultore assurto (finora solo sporadicamente) agli onori della cronaca per le bellissime ed ammiratissime opere che ha finora prodotto. Sculture che hanno stupito e che hanno avuto una risonanza nazionale nelle poche occasioni in cui sono state esposte.

Dall’artigianato alla passione

Ora la decisione dello scultore di abbandonare il lavoro di artigiano per dedicarsi alla sua vera passione. «Scelta presa autonomamente dopo lunga meditazione, coraggiosa ma altamente meritoria per un artista di tale talento» - fa notare da Roma il professor Francesco Angelelli, che si è preso a cuore la sorte dell’artista noneso che in Trentino stenta a trovare il giusto riconoscimento.

I premi

L’ulteriore prestigioso premio “Art Business” conferito a Roma nella Biennale RomArt 2019, organizzata da Canova Arte, ha contribuito fortemente alla conoscenza della statua dedicata a Stefano Zuech e quindi alle alte capacità artistiche di Prevedel. Un effetto che ha avuto subito una ricaduta con la decisione dell’ad della ditta Costruzioni Mak di Lavis, Mirko Pellegrini, di commissionare a Prevedel, attraverso regolare contratto, una scultura importante per rappresentare la loro ditta attraverso una scultura in marmo. Opera che nascerà dal blocco di marmo di Carrara da 70 quintali che la Mak Costruzioni ha fatto trasportare nella casa laboratorio di Castelfondo. La sensibilità per l’arte e nella fattispecie per le opere del Prevedel era già stata manifestata dal signor Pellegrini facendo da sponsor alla scultura “La morte e il pianto” che si trova ora esposta alla sede centrale FAO a Roma su donazione del Santo Padre.

Il sostenitore

«Ritengo più che meritoria la condotta e sensibilità della Mak che ha saputo ben comprendere che un artista di tale calibro deve essere valorizzato e non può essere certamente dimenticato come invece avviene da parte dei politici trentini» - commenta Angelelli. Il professore romano apprezza così la scelta fatta da Prevedel di intraprendere la professione di scultore anche se qualche preoccupazione permane per la continuazione, che non può interrompersi finita la commessa. Da qui l’appello alle amministrazioni locali che il Prevedel inspiegabilmente lo stanno ignorando.

«Certamente, il sottoscritto non può ignorare che a Castelfondo vive un artista come Luigi Prevedel e cercherò di contribuire con le mie forze affinché ciò non avvenga» - afferma Angelelli. E conclude: «La mia lunga attività sia come docente universitario, con la predisposizione di numerose monografie scientifiche, divulgative e di programmi ambientali, storici ed artistici, attuati non solo in Italia ma in tutto il mondo, nonché, attualmente quale Segretario nazionale della Associazione Geo-archeologica italiana e Direttore scientifico della Associazione antiche fornaci di Sfruz, mi spinge a continuare».

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