Luci su Bartolomeo Carneri politico, filosofo e letterato 

Convegno rievocativo a Palazzo Assessorile. Nato nel 1821 da una storica famiglia di Cles,  fu anche deputato liberale al Parlamento di Vienna. Tradusse in tedesco la Divina Commedia


Giacomo Eccher


Cles. Un europeo ante litteram, nato a Trento da una storica famiglia di Cles, vissuto in Austria per vent’anni, deputato liberale al Parlamento di Vienna in rappresentanza della Stiria, morto a Maribor, nell’attuale Slovenia. Parliamo di Bartolomeo Carneri (Trento 3 novembre 1821 – Maribor 18 maggio 1909), filosofo e letterato a cui l’associazione Italia - Austria dedica un importante convegno rievocativo che si terrà oggi alle 18 nella sala baronale del Palazzo Assessorile di Cles. Ieri la presentazione dell’evento con intervento del sindaco Ruggero Mucchi e di Fabrizio Paternoster, presidente dell’associazione Italia - Austria.

Le origini della famiglia Carneri (poi diventata de Carneri con il passaggio dall’Impero al Regno d’Italia) come detto sono a Cles e Bartolomeo annovera tra i suoi parenti contemporanei il famoso darvinista e biologo Giovanni Canestrini (Revò 26 dicembre 1835, Padova 14 febbraio 1900). Si è occupato con successo di filosofia, letteratura e scrittura; tra le sue opere più importanti va ricordata la traduzione in tedesco della Divina Commedia di Dante che rappresenta a tutt’oggi un riferimento culturale per l’intera area di lingua tedesca. Di grande rilievo sono state anche le due opere “Darvinismo e moralità” (Sittlihkeit und Darvinismus) e poi “L’uomo moderno” (Der Moderne Mensch).

«Per il suo operare aperto e lungimirante (anche se alla Dieta di Vienna era arrivato come rappresentante dei proprietari terrieri) Carneri ha goduto di una straordinaria considerazione da parte della prima donna insignita del premio Nobel per la pace, Bertha von Suttner. Tra i due si instaurò un approfondito ed intenso epistolario. Insignito della laurea honoris causa in filosofia all’Università di Vienna, è stato nominato Cavaliere dell’Impero da Francesco Giuseppe» - ha spiegato Paternoster anticipando alcuni contenuti del convegno, che è patrocinato dal Forum Austriaco di Cultura a Milano e da Provincia e Regione, con la compartecipazione organizzativa della Fondazione Ivo de Carneri, dell’Associazione Padre Eusebio Chini e della Pro Cultura Centro Studi Nonesi. «Una figura complessa e poliedrica in quanto la sua opera letteraria consiste in interventi politici, giornalistici, poesie, e molte opere tutte di riconosciuta qualità», ha aggiunto Paternoster ringraziando il Comune per l’ospitalità e la condivisione dell’iniziativa.

«La partecipazione del Comune ha un doppio obiettivo, recuperare la memoria e far conoscere alla comunità un rappresentante di una nobile stirpe nonesa famosa nella monarchia asburgica e sostenere un progetto che in questa ricostruzione storica coinvolge varie realtà pubbliche e private» - ha sottolineato il sindaco Mucchi. «Conoscere la propria storia e le persone che hanno nobilitato la valle con la loro attività e le propria opera – ha aggiunto - è sempre utile e ancora di più oggi con la globalizzazione che tutto appiattisce in una dimensione tecnologica dove tutto diventa cinese».

Il convegno, che dopo il saluto del sindaco sarà introdotto da Paternoster, vedrà tra i relatori gli avvocati Gianfranco Deflorian, Sergio de Carneri e Paolo Mirandola e la professoressa Paola Maria Filippi. Partecipano anche la Pro Cultura Centro Studi Nonesi con un contributo della presidente Giulia Stringari e l’associazione Padre Eusebio Chini di Segno con il presidente Alberto Chini. L’ingresso è libero.













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