Lavori al ponte tibetano: il commissario resiste al Tar

Castelfondo. Non essendo riusciti a caricare nei termini l’offerta per la progettazione definitiva ed esecutiva nonché direzione lavori per la realizzazione del ponte tibetano, l’avevano trasmessa...



Castelfondo. Non essendo riusciti a caricare nei termini l’offerta per la progettazione definitiva ed esecutiva nonché direzione lavori per la realizzazione del ponte tibetano, l’avevano trasmessa sull’indirizzo Pec del Comune ma il carteggio non è stato ammesso alla gara per l’assegnazione dell’incarico. Parte da qui il ricorso al Tar di Trento del Raggruppamento Holzner & Bertagnolli Engineering/ Eut Engineering di Lana (Bz) che chiede di essere ammesso alla gara e quindi di annullare l’incarico che la commissione di gara ha assegnato alla T&D ingegneri Associati di Trento che fa capo all'ingegner Giorgio Raia. Il ricorso era stato promosso contro il Comune di Castelfondo che però, con il 31 dicembre 2019 ha cessato di esistere. La pratica è quindi passata al Commissario del Comune di Borgo d’Anaunia, Massimo Fasanelli, che ha deciso di resistere alla pretesa dei ricorrenti davanti al Tar incaricando della difesa l’Avvocatura dello Stato.

Come scrivono i ricorrenti, «dopo aver constatato le difficoltà a caricare i documenti sulla piattaforma “Mercurio” e l’impossibilità di avere il supporto tecnico da parte di Trentino Digitale, rendendosi conto che non sarebbe stata in grado di rispettare il termine di presentazione dell’offerta inviava, entro le ore 12 del giorno stabilito (il 14 dicembre 2019) tutta la documentazione di gara all’indirizzo di posta elettronica certificata del Comune di Castelfondo». Documentazione, tuttavia, che la Commissione nominata dal Comune per la gara d’appalto non poteva esaminare dal momento che l’unica modalità di presentazione dell’offerta prevista era quella della piattaforma “Mercurio”, su cui tale offerta non era presente. La cosa era stato subito notificata alla Holzner-Bertagnolli Engineering precisando che l’esclusione era dovuta al mancato rispetto delle modalità di invio prevista dal bando di gara.

A dar man forte alle ragioni del Comune la precisazione indicata a pagina 8 dell’invito in cui «si raccomanda di non attendere l’ultimo giorno o le ultime ore disponibili per collocare a sistema la propria offerta al fine di permettere la risoluzione tempestiva di eventuali problematiche». Raccomandazione preveggente di ciò che sarebbe effettivamente successo. Ora la parola è al Tar che si sta già occupando del Ponte Tibetano a seguito del ricordo dei comuni di Cavareno, Ronzone, Romeno e Ruffé Mnedola. G.E.















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