La piccola rurale mette piede a Merano
Inaugurato lo sportello (il secondo in Alto Adige) della “Novella e Alta Anaunia”. Miccoli: «Lo dovevamo ai nostri clienti»
MERANO. «Questo è il coronamento di un progetto ambizioso che arriva dopo 8 anni dall’apertura dello sportello di Lana e con un po’ di anticipo resosi necessario a seguito della riforma del credito cooperativo». Così il presidente della Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia, Fernando Miccoli, ha salutato soci, clienti ed ospiti intervenuti all’inaugurazione della filiale di Merano, una sede spaziosa, accogliente, moderna nella centralissima via Roma, e assolutamente degna per l’importante città che la ospita.
Il guardare oltre le Palade (forse anche oltre la Mendola) è un retaggio che la Rurale Novella e Alta Anaunia ha assimilato e condiviso dalle idee del compianto presidente Alessandro Bertagnolli, uomo transfrontaliero che viveva a Tret, la frazione di Fondo che si incunea in territorio altoatesino. Da tempo – ha detto Miccoli - la clientela della Cassa Rurale residente ed operante in Merano sollecitava l'apertura di uno sportello bancario più vicino a casa o al lavoro «un servizio, ritenuto doveroso anche per garantire la continuità dei rapporti mantenuti dai loro genitori e nonni con la Cassa, un segnale del rapporto famigliare che lega la nostra banca ai suoi soci e clienti».
L’ingresso a Merano è dunque in punta di piedi e in armonia con il sistema delle Raiffeisen, una realtà con la quale – parola del direttore Costantino Grandi – sarebbe stato auspicabile un dialogo molto più efficace da parte del sistema del credito cooperativo trentino nell’ambito della riforma «con aspetti che non condividiamo». Un contesto regionale in cui la ‘piccola’ Cassa Rurale Novella e Alta Anaunia può rappresentare il cordone ombelicale per rinsaldare il credito cooperativo nelle attuali dimensioni provinciali nel quadro regionale. A ‘benedire’ l’apertura, oltre al parroco meranese don Giuseppe Rizzi originario di Carnalez frazione di Brez, in rappresentanza del Trentino l’assessore provinciale Carlo Daldoss, e il direttore generale della Federazione Trentina delle Cooperative, Alessandro Ceschi.
«È più facile assistere ad aperture altoatesine in Trentino, questa va in direzione opposta e non può che farci piacere» - ha detto Daldoss complimentandosi con la dirigenza di questa Cassa Rurale piccola ma con idee grandi e soprattutto con una visione positiva di futuro.
Complimenti ed auguri pure da Ceschi e, in rappresentanza della valle di Non, del sindaco di Fondo, Daniele Graziadei (anche a nome del collega di Castelfondo, Oscar Piazzi) che ha ancorato l’iniziativa nel contesto dei secolari rapporti tre le genti nonese ed il Suditirolo.
Un’apertura, quella della filiale meranese, tutt’altro che facile come ha ricordato il presidente che ha ringraziato la Banca d'Italia, la Federazione Trentina della Cooperazione, la Cassa Centrale Banca, la Famiglia Naghel (proprietaria dell’immobile che la ospita) ed i vari esecutori dell’intervento.
L'avvio dell’attività sarà all'insegna della crescita graduale e prudente, ma con una squadra di collaboratori, guidata dal responsabile dell’area, Andreas Gasser, che ha già dato prova di efficienza nel contesto del Burgraviato, una realtà ricca, dinamica e di grandi opportunità. Le dimensioni attuali della Cassa Rurale Novella ed Alta Anaunia si attestano su 230 milioni di Raccolta Diretta e 65 milioni di Indiretta, impieghi per 173 milioni ed un rapporto impieghi netti clientela/raccolta diretta 75,02% per un totale di 468 milioni di masse amministrate Le sofferenze si attestano allo 3,40 % degli impieghi, il Patrimonio è di 38 milioni di euro. I dipendenti sono 40. «Una sana realtà dunque i cui risultati sono costantemente migliorati nel corso degli anni e di cui andiamo fieri anche e soprattutto per l'ottimo rapporto che da sempre ci lega ai nostri soci e clienti» - ha concluso Miccoli.
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