L’inno al Natale di Giovanni Corrà
Un volume di poesie e prose ispirate ai ricordi d’infanzia dell’autore
REVÒ. “Ridatemi il mio Natale!”. Si riassume in questo perentorio invito, posto in apertura al testo, il senso della pubblicazione “Inno al Natale” di Giovanni Corrà, in cui si alternano prose e poesie dedicate alla più bella festa dell’anno, tutte ambientate in Valle di Non.
Un viaggio nei ricordi con un tratto di intensa nostalgia ma anche con la forza di chi, in tutta la sua vita, ha sempre saputo cogliere il segno dei tempi anche se con il rammarico di vedere affievolisti valori che avevano segnato la sua infanzia e giovinezza. Ricordi di quando, ragazzino andava con i coetanei nel bosco a cercare il muschio migliore per fare il presepio che non mancava mai in ogni casa. «Eravamo poveri, molta emigrazione ma felici ed orgogliosi nel sentire con il batticuore il coro che intonava le canzoni natalizie!» - scrive Corrà. Sono racconti “ad occhi aperti” in cui la figura del Bambino Gesù e la storia della Natività secondo la tradizione si declinano in tante situazioni rivissute nella memoria dell’autore, persona inserita nella vita sociale ed amministrativa (per anni sindaco di Revò ed assessore alla sanità dell’allora Comprensorio Valle di Non) e per oltre trent’anni al vertice della Cassa Rurale negli anni del riscatto economico. Un punto di vista privilegiato sull’evoluzione della società e dei suoi bisogni materiali oltre che sul cambio di costumi e delle relazioni umane che nel libretto rivivono nei personaggi del presepio con i paesaggi e volti di persone e di cose che non ci sono più.
Nei versi l’emozione di quando il Noce, prima della nascita del lago di Santa Giustina, scorreva nel fondovalle ai piedi di Revò alimentando mulini e campagne di groppello e il ricordo dei canti da bambino attorno alla greppia dei Gesù Bambino. “L’autore ci affida pagine che hanno un afflato poetico affascinate. Ci parla di povertà, degli anziani, dei bambini, delle categorie più deboli, ma per sfuggire alla facile retorica colloca tutto questo in un contesto indefinito, che ognuno crea a suo piacimento, ma che pone il lettore davanti a problemi molto seri”. Così scrive nella presentazione il professor Luigi Parrinello, perché il Natale, come pensa Corrà, può fare ancora oggi miracoli di bontà e di condivisione, ma occorre crederci. E se è vero che a Natale si è tutti un po' più buoni – annota nella prefazione il presidente della Comunità Val di Non Silvano Dominici - significa che come scrive l’autore “i veri valori del Natale sono ancora vivi in mezzo a tante apparenze”.
Il volumetto verrà presentato sabato a Revò, sala della Colonna, alle 20, con letture e brani musicali per ricreare ancora una volta, e dal vivo, le emozioni del Natale di quando eravamo anche noi bambini. (g.e.)