L’ex scuola di Dermulo ora è un cumulo di macerie
I lavori. La demolizione della struttura pericolante permetterà la realizzazione di un edificio più piccolo, ma con una sala civica da 100 posti a disposizione della frazione di Predaia
Dermulo. Cambia faccia Dermulo, frazione di Predaia e principale snodo viario della valle di Non. In questi giorni è partito il cantiere con la demolizione delle ex scuole che saranno sostituite da una struttura fuori terra molto più piccola (circa un terzo del volume abbattuto) ed un magazzino interrato sulla chiesa di Santa Giustina, opera realizzata negli anni Cinquanta del secolo scorso dall’architetto trentino Efrem Ferrari.
Il nuovo edificio
Il progetto, a firma dell’architetto Silvio Mucchi di Cles, prevede, infatti, la realizzazione di una sala civica da 100 posti a disposizione della frazione con un locale interrato per deposito attrezzature. Tutto questo in uno dei punti più strategici delle valle con la mancata rotatoria per il bivio verso Coredo e l’Alta valle di Non (finanziata ai tempi del presidente provinciale a interim Alberto Pacher con 3,5 milioni di euro poi “stralciati” dal successore ai lavori pubblici Mauro Gilmozzi) e i parcheggi, promessi e mai progettati per consentire l’interscambio privato pubblico con la vicina stazione della Trento Malé, che molto usata dai pendolari. Le ex scuole di Dermulo ultimamente ospitavano una doppia sala civica al piano rialzato (dove fino a trent’anni da c’erano le aule scolastiche) e due locali interrati destinati a magazzino. In precedenza a lungo qui c’era stato anche l’ufficio postale e la sede di circoli vari, sede ambita per la baricentricità dell’edificio nella geografia della valle.
Struttura pericolante
Durante i lavori al sottostante parco giochi per la sostituzione di una tratto della tubazione del rio che scorre interrato sotto la struttura i cedimenti del terreno hanno causato lesioni all’immobile che era stato dichiarato inagibile dal sindaco di Predaia Paolo Forno. Ne era nata una vertenza con la ditta esecutrice dei lavori alla condotta avviata dal Comune a mezzo del broker Inser spa, vertenza chiusa con una transazione che ha portato nelle casse del Comune un importo di 338.924 euro a titolo di danni. Di questa somma, 317.111 euro riguardavano propriamente l’indennizzo a tacitazione di tutti i danni a persone e cose assicurate con polizza Itas, e 21.813 a titolo di rimborso della spesa per l'onorario del perito di parte incaricato dal Comune per redigere la perizia risolutiva.
L’idea iniziale
Il progetto di demolizione e ricostruzione prevedeva inizialmente la spesa di 578.222,00 euro di cui 385.000 a base d’asta, e 188.000 per somme a disposizione. L’esecuzione dei lavori è stata affidata, con procedura negoziata, alla Cesare Lorenzoni & C snc di Cles che ha offerto il ribasso d’asta del 9,6% concludendo il contratto sulla base di 336.679,92 euro compresi 11.9694,91 euro per oneri per la sicurezza non sono soggetti a ribasso d'asta. Il tempo di esecuzione è di 281 giorni consecutivi dalla consegna del cantiere.