L’epopea delle dighe in Val di Peio
Spettacolo teatrale su un pezzo eroico e doloroso di storia locale
VAL DI PEIO. Emozionante serata in programma domani a Cogolo, dove andrà in scena “Le donne della diga”, uno spettacolo teatrale che racconta l’epopea delle dighe in Val di Peio. Appuntamento nella chiesa nuova, dove si getterà «uno sguardo nel vissuto straordinario di donne e uomini che silenziosamente, con orgoglio, tenacia e coraggio hanno contribuito con il loro sacrificio alla realizzazione delle imponenti opere idroelettriche della Val di Peio, sostenendo lo sviluppo industriale italiano, per poi essere tristemente dimenticati».
Con questo spirito la compagnia-laboratorio “Un Paese Nelle Nuvole”, con la regia di Maria Teresa Dalla Torre, propone al pubblico trentino e della Valletta una narrazione partecipata e struggente, che recupera un pezzo eroico e doloroso della nostra storia. Essa prende le mosse negli anni Trenta, quando i lavori dei cantieri della Val di Peio sono in parte già eseguiti, i tralicci e fili per portare l’energia fino a Mezzocorona sono già stati installati, le centrali di Malga Mare e Pont sono in funzione e il bacino del Careser è ultimato. Le acque limpide e fredde da togliere il fiato delle tre grandi culle lago Nero, lago Lungo e lago delle Marmotte sono già costrette a finire contro il muro di cemento della diga del Careser. Maria è la protagonista femminile, è lei la “macchina” del racconto, ci accompagna nel mondo del torrente Noce, nel ventre della montagna, nel mondo maschile dei cantieri e delle dighe. Ci parla anche di riti e di quella speciale trascendenza del mondo femminile che si trova, spesso, in coda ai percorsi umani, a riflettere sul sapore o la saggezza dell’uomo, ma soprattutto sulla vita vissuta, che è materia da cui nascono le storie. Il mondo del lavoro maschile è visto con la sensibilità dello sguardo femminile.
A mettere in scena in racconto la compagnia di Fucine di Ossana: costituita nel 2007, promuove il teatro come ricerca storica di memoria collettiva in cui la comunità possa riconoscersi. Teatro che si fa arte attraverso il lavoro dell’attore alla ricerca della verità interiore per condurre lo spettatore nel mondo delle emozioni, dei personaggi, della storia. Offre percorsi formativi in cui il teatro diventa strumento umano indispensabile nello sviluppo della creatività e la crescita personale. Lo spettacolo e la mostra “Paesaggio/Passaggio d’acqua”, che sarà inaugurata e Peio Paese il 15 dicembre, contano sul sostegno di Fondazione Caritro, Bim Adige, Comuni di Vermiglio e Ossana, Comunità Valle di Sole, Arci del Trentino, Parrocchia di Cogolo, Hydro Dolomiti Energia, Pacella Real Estate, Alpinist Expert Val di Sole, Cassa Rurale Val di Sole, Fondazione Museo Storico del Trentino e Provincia Autonoma. (s.z.)