L’acquedotto è in dirittura 

Terza Sponda. A breve il via ai lavori del terzo lotto per il serbatoio a “Sabionare”, con una spesa di poco inferiore al milione di euro: l’opera risolverà definitivamente il problema dell’approvvigionamento idrico a Romallo e Revò


Giacomo Eccher


Romallo. A breve il via, con una spesa di poco al sotto del milione di euro, al terzo lotto dell’acquedotto potabile intercomunale Revò Romallo: un intervento che con un investimento complessivo di circa 4 milioni di euro risolverà definitivamente il problema dell'approvvigionamento idrico delle due comunità. Ne hanno parlato ieri, in una conferenza stampa in municipio a Romallo, il sindaco Silvano Dominici con l’assessore ai Lavori pubblici di Revò, Giacomo Iori, e il progettista, l’ingegner Luca Flaim con studio a Cles. Il lotto in costruzione si riferisce al serbatoio a monte di Revò in località “Sabionare”, da cui si diramano le reti dei due paesi, intervento che segue il primo lotto relativo alla sistemazione delle prese in comune catastale Rumo (valle del Lavazè) completato nel 2012 con un costo di circa un milione di euro, e il rifacimento completo in ghisa della condotta adduttrice dalla sorgente al serbatoio, una tratta di circa dieci km con un passaggio a sifone nella valle del torrente Pescara. «La condotta risaliva a 40 anni fa, era stata costruita con tubi in ferro con rivestimento di bitume ma le perdite, come abbiamo potuto appurare, erano nell'ordine del 40% con gravi conseguenze sulle disponibilità idriche», ha spiegato Dominici.

Serbatoio unico

Il serbatoio di accumulo garantisce una riversa complessiva di 13 mila metri cubi di acqua, quasi il doppio rispetto alla somma dei tre vecchi serbatoi (uno a Revò e due a Romallo). «La soluzione adottata prevede un unico serbatoio diviso in due vasche affiancate, ciascuna con dimensioni 6x30 metri con 5 metri di profondità. Sono comunicanti tra di loro e questo consentirà una gestione equilibrata ed integrata della distribuzione ai due centri abitati, con la possibilità di erogazione idrica anche durante le fasi di manutenzione e pulitura dell’impianto», ha spiegato l'ingegner Flaim. I lavori del serbatoio, che sarà affiancato da un ripartitore e che servirà anche per riserva antincendio, sono stati appaltata alla ditta Edilvalorzi per una spesa di 991.892,00 euro. L'impianto è già dotato di una centralina idroelettrica (completata lo scorso anno dalla ditta Angeli Idroforniture di Cles con un costo di 95 mila euro) posizionata sulla condotta che garantisce una produzione media annua di 117.000 Kwh. «È un investimento che renderà abbastanza coperti i costi di gestione, compreso il telecontrollo che ci consente di monitorare in tempo reale le portate delle sorgenti in quota e all’arrivo in rete, quindi con la sorveglianza da remoto sulle opere di presa che distano oltre 10 chilometri», ha sottolineato il presidente Dominici.

La divisione della spesa

Soddisfatto di questo intervento l’assessore Giacomo Iori, di Revò: «La formula del Consorzio intercomunale ha consentito di dividere a metà la spesa e, con la cancellazione delle perdite, garantisce una sufficiente disponibilità idrica. Adesso possiamo finalmente mettere mano alla rete di distribuzione interna nell’abitato di Revò, con un costo totale di circa 3 milioni di euro con interventi su vari stralci. Il primo lotto, già pronto, costa 300 mila euro e riguarda la zona a valle della SS42, la parte di rete dove si registrano le maggiori perdite». A Romallo invece la rete interna è più recente e non necessità di particolari interventi in questa fase. Quanto alla portata, l’acquedotto intercomunale può contare su una concessione di 10 lit/sec sul Lavazè e altri 4 lit/sec su precedenti prese, sempre in quella zona. Acqua “leggera” di ottima qualità che si potrebbe benissimo imbottigliare come acqua minerale diuretica.

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