In Val di Sole un parco sonoro per meditare
Val di sole. Con l’apertura dei confini regionali per la Val di Sole è tempo di ripensare alla stagione estiva. Inutile negarlo: l'estate 2020 sarà ricordata per essere stata condizionata, ad ogni...
Val di sole. Con l’apertura dei confini regionali per la Val di Sole è tempo di ripensare alla stagione estiva. Inutile negarlo: l'estate 2020 sarà ricordata per essere stata condizionata, ad ogni latitudine e continente, dalla gestione del post-emergenza coronavirus. E il turismo è uno dei settori che più ha dovuto fare i conti con le conseguenze di lockdown. Ma se dietro ogni crisi si cela un'opportunità, è questo il momento per riscoprire i punti di forza dei singoli territori. È quanto ha fatto la Val di Sole: una serie di iniziative che poggiano sulle caratteristiche intrinseche che sempre hanno rappresentato un valore aggiunto. Ampi spazi, aria pura, corsi d'acqua cristallini trasformati in tempi non sospetti in elementi per assicurare uno sviluppo sostenibile alle comunità locali.
Diverse sono le proposte ideate, incentrate su natura e benessere. Si parte con Val di Rabbi digital detox: il fiore all’occhiello di questa strategia in più step sono due percorsi immersi nel bosco per praticare la “park therapy” fisica e mentale. A quello già inaugurato l’anno scorso, se ne aggiunge un secondo: un nuovo parco sonoro, dedicato all’ascolto del silenzio e dell’Io interiore. Sette postazioni che richiamano i 7 Chakra delle filosofie orientali. E uno “zaino a sorpresa” con dentro merende biologiche e libri. E il cellulare? Verrà preso in custodia dal personale delle Terme durante i percorsi relax.
Sono state poi predisposte numerose esperienze a prova di distanziamento. La Val di Sole ha colto l’occasione dell’emergenza coronavirus per fare un check della sicurezza e della compatibilità delle esperienze proposte ai visitatori con il distanziamento fisico richiesto dalla comunità scientifica e dalle autorità. «Attraverso una matrice di analisi, costruita sulla base delle nuove norme di sicurezza previste per la Fase 2, abbiamo verificato quante di quelle esperienze fossero incompatibili con essa», spiega Fabio Sacco, direttore dell’Apt Val di Sole, Pejo e Rabbi.
Tra le voci verificate, l’assenza di contatto fisico e di oggetti da condividere, l’esigenza di dispositivi di protezione, la possibilità di evitare pasti condivisi ed eventuali difficoltà di mobilità per raggiungere il luogo delle esperienze. L’85% delle attività erano già rispondenti a tali direttive o hanno richiesto minimi adeguamenti che saranno pronti per l’inizio della stagione estiva. La conferma dei punti di forza che la montagna ha da sempre, per chi cerca relax, quiete e distanza dallo stress urbano.
Spazio poi al turismo slow, che tutela e favorisce la crescita dei territori permettendo di scoprire le loro eccellenze e consente di farlo rispettando i luoghi, conoscendone davvero l’essenza, la personalità e la ricchezza di storie, cultura e tradizioni. Un’attenzione particolare è data in questo senso alla bicicletta, un mezzo che deve essere però utilizzato in piena sicurezza. Per questo, la Val di Sole, meta apprezzata dai cicloturisti, ha costruito un decalogo da destinare loro. Sia che utilizzino la pista ciclabile, sia che preferiscano le strade “normali” o gli oltre 300 km di percorsi in mountain bike della valle trentina. Poche regole che però troppo spesso sono sottovalutate. Dall’abbigliamento più adatto, al modo di pedalare, quando si è da soli, in gruppo o con bambini, all’atteggiamento da usare sul sellino.