Il sorriso di Simone Polli si è spento per sempre 

La morte per malattia del 26enne ha lasciato sgomenta l’intera comunità di Sfruz «Era una ragazzo pieno di vita, che amava la musica e il sorriso sempre sul volto»


di Giacomo Eccher


SFRUZ. Commozione. Il senso di disagio che attanaglia quando scompare una persona cara. Un amico. Un giovane. Aveva appena 26 anni Simone Polli. E a Sfruz lo conoscevano tutti. La sua carica vitale era contagiosa. Il sorriso era sempre sul suo volto. Anche nell’ultimo anno nel corso del quale ha combattuto la malattia. La malattia che alla fine ha vinto spegnendo il suo sorriso. Non il suo ricordo che rimarrà sempre vivo nei cuori di chi gli voleva bene e di chi lo aveva conosciuto.

Un anno fa aveva affrontato una operazione alla testa con la determinazione che non è facile trovare in un ragazzo della sua età. Al punto da sostenere lui la mamma Maria Assunta, la sorella Susanna e la fidanzata Marika in un momento duro, durissimo per chiunque.

In paese ricordano che negli ultimi tempi sembrava stare meglio. Si era trasferito a Cles dove viveva con Marika. Aveva anche ripreso la patente che, per colpa delle terapie che aveva dovuto sopportare, gli era stata sospesa. Anche questo un segnale che faceva ben sperare. Da fine primavera aveva iniziato a lavorare alla Dalmec. Quindici giorni fa però una crisi. Il ricovero al S. Chiara di Trento. Poi negli ultimi giorni all’hospice di Villa Igea a Trento. Il dramma di una vita finita troppo presto. Il funerale che si terrà domani alle 14.30 nella parrocchiale di Sfruz. Poi la cremazione. E la volontà dei familiari di pensare agli altri: “non fiori, ma offerte alla Lilt- Lega italiana per la lotta contro i tumori”.

Amava suonare Simone. E usare lo skate. Aveva l’America nel cuore. E una band, i “Barren Chickens”, con la quale suonava country folk. Su Facebook, un amico lo ricorda così: «Ciao Polli, (credo di averti chiamato Simone forse due volte) ricordo ancora come fosse ieri la nostra trasferta a Trieste a vedere gli Iron Maiden nel 2016, ricordo le tue battute a volte divertentissime e a volte pessime, ricordo quanto eravate divertenti voi Barren Chickens, ricordo quel paio di discorsi pseudo seri che abbiamo fatto insieme ma soprattutto ricordo l'ultima volta in cui ci siamo visti. Probabilmente non sono bravo a esprimere emozioni, ma vederti, vedervi, quel giorno a nozze, mi aveva fatto veramente piacere! Eri felice, abbiamo riso, scherzato, ci siamo salutati certi d'avere altre occasioni per far festa assieme... E invece sono qui a scrivere frasi al passato, parole che non avrei mai voluto dover usare.... Ciao Polli ovunque tu sia ora vola libero!».

Anche l’amministrazione comunale ieri lo ha voluto ricordare: «Noi e i giovani della Pro Loco (della quale aveva fatto parte, ndr.) ti ricorderemo come un ragazzo che emanava energia positiva, con un’allegria che solo tu sapevi trasmettere. Ora rimarrà un grande vuoto in ognuno di noi».













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