«Il piazzale della Trentino Trasporti sembra una pista amazzonica»
Cles. Trattativa inconcludente e disagi che continuano, nell’indifferenza di Trentino Trasporti. Il caso è quello, ormai da tempo nel mirino di Uil Trasporti, del deposito corriere di Cles con...
Cles. Trattativa inconcludente e disagi che continuano, nell’indifferenza di Trentino Trasporti. Il caso è quello, ormai da tempo nel mirino di Uil Trasporti, del deposito corriere di Cles con ripetute segnalazioni di degrado che complica il lavoro degli addetti al servizio e la qualità dello stesso. Stavolta nel mirino del segretario della Uil Trasporti del Trentino, Nicola Petrolli, c’è il piazzale antistante il deposito dove buche ed avvallamenti, quando piove, lo trasformano in una pista quasi…amazzonica. «Troviamo inconcepibile che un’azienda come Trentino Trasporti non riesca ad imporre all’ex ciclista professionista padrone dell’immobile di far asfaltare un deposito che costa alla Trentino Trasporti 65.000 euro all’anno di affitto» - scrive Petrolli. Il riferimento, non detto ma lasciato intendere, è all’ex iridato Maurizio Fondriest, proprietario dell’attiguo punto vendita e del piazzale, evidentemente con diritto di passo e ripasso dei pullman in uscita e rientro nel deposito. Storia questa, come ribadisce Petrolli, che va avanti da venti anni. «Si parla di costruire depositi nuovi, ma andiamo in pensione tutti prima di vedere realizzata una struttura degna di questo nome per la Val di Non». La pazienza ha un limite e – è sempre Petrolli a dirlo - gli autisti sono pronti alla protesta, come non effettuare le corse la mattina quando ci sono avverse condizioni meteorologiche in quanto devono parcheggiare le proprie vetture in mezzo al fango, bagnandosi e sporcandosi le scarpe prima di accedere al capannone dove sono ubicate le corriere. «Siamo nel 2019, abbiamo fatto molte segnalazioni e la trattativa azienda - ciclista è estenuante. Prima era disponibile a defalcare la quota dall’affitto per abbattere i costi dell’asfaltatura che sarebbe stata effettuata dall’azienda ad un costo contenuto. Ciò nonostante, pur avendo avuto questa importante possibilità, non ha dato ordine di effettuare l’intervento. Se il “braccio corto” di chi non vuol fare il lavoro prende ancora tempo, addebiteremo i disservizi al titolare della struttura». La Uil Trasporti però non intende fermarsi. «Se pensano che il sindacato molli la presa su un problema così annoso si sbagliano di grosso» - scrive Petrolli. E conclude: «La sicurezza è la linfa e la base quotidiana delle nostre battaglie sindacali. A voi libero arbitrio».