«Il Kino Centro Danza non ha debiti col Comune» 

Sabrina Borzaga, sostenuta dai sindaci di Ruffré - Mendola e Romeno, risponde  al sindaco di Cles. «Non ci vogliono al “Don Orione” perché siamo di Ronzone»


di Fabrizio Brida


RONZONE. «Ci sentiamo diffamati e calunniati, Kino Centro Danza non ha alcun debito con il Comune di Cles». Così Sabrina Borzaga, presidente e insegnante dell’associazione culturale con sede a Ronzone, ha voluto ribattere alla risposta del sindaco di Cles Ruggero Mucchi all’interrogazione della consigliera Giulia Zanotelli, nella quale si richiedevano delle delucidazioni sulla situazione della scuola di danza, che usufruisce di spazi comunali a Cles, e su come l’amministrazione comunale intendesse procedere.

Una situazione intricata e complessa che si protrae da diversi anni e che è culminata, il mese scorso, con l’occupazione da parte della presidente della sala nell’edificio Don Orione, a Doss di Pez, a seguito della diffida al rilascio dei locali da parte del Comune.

«Il sindaco Mucchi dice di non aver mai visto il nostro bilancio, ma sostiene comunque che abbiamo dei debiti, cosa assolutamente non vera – ha dichiarato ieri pomeriggio Sabrina Borzaga nel corso di una conferenza stampa organizzata appositamente a Ronzone –. Kino Centro Danza, che si rapporta con Roma, Londra e Parigi, non ha alcuna pendenza nei confronti del Comune di Cles, la sala ci è stata concessa gratuitamente».

Ad avvalorare la sua tesi, secondo Sabrina Borzaga che ripercorre le varie vicende a partire dal 2005, ci sarebbero l’approvazione di un contributo da parte del Comune all’associazione avvenuta a fine 2015 («possibile solo in assenza di debiti» spiega Borzaga) e la decisione presa dall’amministrazione comunale nel 2014 di far traslocare la scuola di danza dall’ex Filanda nel Don Orione, dopo aver eseguito dei lavori di manutenzione e adeguamento della sala.

«Non sappiamo quale criterio sia stato utilizzato dal Comune per individuare un debito – ha aggiunto Borzaga –. Di certo non ha valore una richiesta che non si basa su di un contratto d’affitto o una convenzione».

L’intenzione del Kino Centro Danza è di lasciare la sala, non prima però dell’autunno prossimo, in modo da poter concludere l’annata e trovare una soluzione idonea alle proprie esigenze. «La priorità è farci uscire, non si tratta di un problema di soldi, altrimenti una soluzione si potrebbe trovare facilmente – ha sottolineato Borzaga –. Il vero problema è che siamo di Ronzone, si tratta di una scelta politica e si sta massacrando un valore, quello dell’arte, della danza. È un accanimento imbarazzante a livello nazionale, persino il sindacato di Federculture si è mosso in nostro favore».

Anche i sindaci di Romeno e Ruffré-Mendola, Luca Fattor e Donato Seppi, hanno manifestato la loro solidarietà con la presenza alla conferenza stampa di ieri, insieme all’assessore alle associazioni di Ronzone Loretta Abram e a Marzia Turri, membro del consiglio d’amministrazione dell’associazione. «Una realtà che coinvolge più di 260 ragazzi sul territorio, tenendoli lontani da altri svaghi pericolosi, va sostenuta al di là di tutte le diatribe» ha affermato Seppi. «Associazioni di questo tipo – ha aggiunto in conclusione Fattor – sono la linfa del territorio. Vanno salvaguardate, non distrutte».













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