Il giudice pone fine alla lite tra Comune e Centro Danza 

La soluzione mediata. La scuola a fine giugno lascerà la sede al Dos di Pez. Il sindaco di Cles: «Il Tribunale di Trento si è ispirato alla proposta avanzata a suo tempo da noi, ma inutilmente»


Giacomo Eccher


Cles. Il 30 giugno con la fine dell’anno scolastico chiuderà il Centro Kino Danza nell’attuale sede al Dos di Pez, ma continuano le schermaglie a mezzo stampa del direttivo della scuola che per l’autunno dovrà cercarsi un’altra collocazione. La vicenda era approdata in Tribunale a Trento dopo l’ordinanza di sgombero sottoscritta dal sindaco Ruggero Mucchi, provvedimento impugnato dal Centro Danza.

La soluzione è arrivata con una transazione davanti al giudice richiesta dallo stesso legale della scuola che - ha spiegato ieri il sindaco di Cles in una conferenza stampa – si rifà a una proposta che il Comune aveva già fatto da tempo, inutilmente.

Nessuna riconoscenza

«Adesso l’accordo è ufficiale, per noi la partita è da considerarsi chiusa, ma sono stanco di leggere dichiarazioni provocatorie e fuorvianti da parte della responsabile Sabrina Borzaga. Parla tanto ma non ho mai sentito pronunciare una sola parola di riconoscenza per il Comune di Cles che ha ospitato il Centro Danza per ben 14 anni in una sede pubblica. Cosa che non era affatto dovuta per un’iniziativa privata come questa scuola, posto che nella borgata ci sono varie associazioni e società che operano sul nostro territorio che invece in tutti questi anni hanno dovuto arrangiarsi».

Come ha ribadito il sindaco, erano almeno due anni che l’amministrazione comunale aveva invitato il Centro Danza a trovare un’altra sede, prospettando anche delle soluzioni “mediate” che sono state tutte rifiutate. Alla fine è arrivata l’ordinanza di sgombero perché quello era l’unico strumento a disposizione per uscire dall’impasse che si era creato per l’inerzia della responsabile della scuola.

L’incontro con le famiglie

Mucchi ha accennato anche ad un incontro con una delegazione delle circa 80 famiglie di Cles che hanno figlie iscritte al Centro Danza e in quella sede era stata fatta la proposta di consentire di finire l’anno scolastico. «Proposte di buon senso con tutta la buona volontà di trovare una soluzione mediata, invece siamo stati tirati in Tribunale dove alla fine ci è stata fatta la stessa proposta che avevamo già fatto noi. E questo grazie all’Inps che ha accettato di posticipare l’uso del locale ora destinato al Corpo Bandistico Clesiano a cui è destinata l’attuale sede del Centro Danza».

Intromissioni sgradite

Il sindaco aveva un altro sassolino, che è quasi un macigno, da levarsi dalle scarpe, ed è l’entrata a gamba tesa nella vicenda da parte di alcuni Comuni dell’Alta valle di Non. «Io non mi sono mai permesso di entrare nelle decisioni di altre amministrazioni comunali e non ho affatto gradito le esternazioni che sono venute da quelle parti oltretutto con un sindaco, quello di Ronzone, direttamente coinvolto in quanto coniuge della responsabile del Centro Danza».

L’accordo

Tornando all’accordo sottoscritto in Tribunale, l’atto non riguarda solo lo sgombero degli spazi il 30 giugno prossimo ma ha pure forfetizzato le pendenze economiche della scuola verso il Comune, che ha “monetizzato” gli spettacoli di danza proposti dalla stessa ed aperti alla comunità valutandoli come una contropartita finanziaria. «La monetizzazione è un evidente riconoscimento del valore che l’amministrazione ha riconosciuto e riconosce al Centro Danza e questo a dimostrazione che da parte nostra non c’è mai stato preconcetto sull’utilità di questo servizio per la nostra comunità. Gli spazi pubblici, però, sono quelli che sono, e non ce ne sono per tutti. Dopo 14 anni la scuola può trovarli altrove, e saremmo felici se continuerà ad operare a Cles o altrove!»















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