I tesori ritrovati della chiesa di S. Tommaso
Caldes. Gli affreschi ritrovati della chiesa di San Tommaso a Cassana, frazione di Caldes. Qui sono stati riportati alla luce importanti dipinti tre-quattrocenteschi: la prima scoperta risale al 2015,...
Caldes. Gli affreschi ritrovati della chiesa di San Tommaso a Cassana, frazione di Caldes. Qui sono stati riportati alla luce importanti dipinti tre-quattrocenteschi: la prima scoperta risale al 2015, quando, in occasione dei lavori di restauro architettonico della chiesa, erano stati eseguiti alcuni sondaggi stratigrafici dal restauratore Giuseppe Delpero. All’interno sulla parete sud e all’esterno in facciata erano emersi lacerti di decorazione dipinta e intonaci antichi raffiguranti San Cristoforo, un’Ultima Cena e parte di una figura nimbata.
Vista l’importanza dei ritrovamenti, la Soprintendenza per i beni culturali, tramite l’Ufficio per i beni storico-artistici, ha deciso di finanziare e progettare l’intervento di scoprimento delle superfici affrescate. Il lavoro è stato condotto nell’autunno del 2018 dalla ditta Enrica Vinante Restauro opere d’arte e ha consentito la riscoperta di apparati decorativi tre-quattrocenteschi, mentre con l’intervento di demolizione della mensa dell’altare laterale destro e l’ampliamento del tassello di scoprimento sulla spalla interna destra dell’arco santo, eseguito l’autunno scorso dalla ditta Bronzini L. & C. sas Restauro opere d’arte, sono state rimesse in luce altre porzioni di superfici dipinte.
Sulla facciata principale della chiesa sono tornati visibili la parte superiore della figura di San Cristoforo con Gesù Bambino sulle spalle e un lacerto di Madonna, assegnabili al Maestro di Sommacampagna. All’interno, sulla parete sud, sono stati ritrovati due cicli sovrapposti: il più antico databile al terzo quarto del XIV secolo, con figure di santi e sante, l’altro al terzo quarto del Quattrocento (Ultima Cena, San Salvatore, Santo Stefano e San Rocco).
Sulla parete dell’arco santo a destra, invece, sotto lo scialbo sono riapparsi un frammento di Crocifissione e un riquadro con San Pietro, quest’ultimo riferibile a un anonimo frescante trecentesco, chiamato convenzionalmente Maestro di Cassana, che ha lasciato tracce anche nella chiesa di Corte Inferiore a Rumo.
I dipinti murali interni della chiesa di Cassana rimasero in vista almeno fino al 1579, quando i visitatori vescovili ordinarono di cancellare le raffigurazioni considerate all’epoca rovinate e deformi.
Un risultato sorprendente e per certi aspetti inatteso, dunque, figlio degli interventi diretti dallo storico dell’arte Salvatore Ferrari con la collaborazione della restauratrice Francesca Raffaelli, del geometra Claudio Vicenzi, del chimico Stefano Volpin e dell’architetto Giovanni Dellantonio.
Nel corso del 2020 sarà predisposto dallo stesso gruppo della Soprintendenza il progetto esecutivo per il restauro delle superfici affrescate. F.B.