«I pali delle viti ai Pradiei devono essere fatti sparire»
L’ordinanza. Il sindaco di Romeno venerdì ha notificato ai proprietari la rimessa in pristino dei terreni che devono quindi tornare alla destinazione a pascolo prevista dal Piano regolatore
Romeno. Il sindaco Luca Fattor ci ha pensato su ben bene sentendo consulenti e consigli vari ma venerdì sera ha notificato ai proprietari l’ordinanza di rimessa in pristino del vigneto sorto ai Pradiei, una zona attualmente a pascolo. «Un’area che tutti, o almeno sicuramente la gran parte della popolazione, vogliono preservare da attività agricole intensive e che si incominci con le viti e non con mele poco importa perché è un principio di tutela che viene intaccato», spiega il sindaco confermando la notifica del provvedimento assunto in base alle disposizioni del Prg comunale.
Zona tutelata
Il Prg sui Pradiei ha previsto una tutela vietando il posizionamento di infrastruttura tipo pali o reti, ma che forse non può spingersi oltre. Che il divieto sia a prova di bomba, o di Tar, sarà dimostrato nei prossimi giorni o settimana quando sulla vicenda si pronunceranno i magistrati. Anche per questo il sindaco di Romeno già da qualche tempo ha messo le mani avanti spedendo al presidente della Provincia, Maurizio Fugatti e all'assessore Mario Tonina, la richiesta di adottare per i Pradiei, un'area che oltretutto coinvolge vari comuni, una forma di tutela provinciale. «E' un passaggio fondamentale, i Comuni hanno fatto quello che hanno potuto cercando ognuno di fare il meglio possibile, ma una tutela superiore è necessaria se si vuole salvaguardare davvero i Pradiei che sono una ricchezza non solo dell’Alta valle ma per il Trentino intero», afferma Fattor.
Difesa a spada tratta
Per quanto lo riguarda, Fattor assicura che finché rimarrà in carica farà tutto il possibile per preservare l’area, ma la Provincia avrebbe strumenti che danno più garanzie. Come dimostra il recente fatto successo proprio a Romeno, dove con una provvedimento della Sovrintendenza è stata tutelata la zona del maso San Bartolomeo dove c’è un antico romitorio, vietando l’installazione di antiestetiche reti antigrandine nelle vicinanze della chiesette.
L’ordinanza
Tornando all’ordinanza notificata ieri, l’oggetto è la palificazione finalizzata a un vigneto su un terreno di circa 2.000 mq interamente nella zona dei Pradiei, in direzione Romeno. Sulla vicenda da tempo si sono accesi i riflettori di quanti hanno a cuore la tutela dei Pradiei come l’associazione “Alta val di Non Futuro sostenibile” che ha definito inammissibile la realizzazione del vigneto. «Su questo territorio, che fa parte dei Pradiei dell’Alta Val di Non, non è consentito l’utilizzo di pali di sostegno e coperture per le colture come stabilito nei Prg dei Comuni dell’alta Anaunia. Anche se l’idea di coltivare le viti per la produzione di vino biologico di montagna è eccellente e interessante, non trova spazio qui. Romeno ha un’ampia area di campagna in cui è consentita la frutticoltura con infrastrutture, ma non sui Pradiei», aveva scritto il presidente dell’associazione, Giuliano Pezzini. La prima petizione per la salvaguardia e valorizzazione dei Pradiei, promossa una decina di anni fa dall’Associazione Alta Val di Non – Futuro Sostenibile, aveva raccolto in breve tempo 2.890 firme di residenti e turisti, frutticoltori e zootecnici, tutti determinati a preservare questo patrimonio di paesaggio e ambiente. Ora la questione tona in ballo e sarà scontro tra avvocati.