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I genitori di Andrea Papi e l'incontro con l'orso: «Era grosso, a 20 metri dalla nostra auto»

Martedì 16 luglio erano andati a visitare la croce dedicata al figlio (ucciso dall’orsa) a malga Grum: «Siamo tornati indietro ad avvisare un uomo che faceva legna»



TRENTO. Erano da poco passate le 15 di martedì 16 luglio quando i genitori di Andrea Papi, il 26enne ucciso dall'orsa Jj4 nei boschi sopra Caldes il 5 aprile 2023, si sono trovati a circa 20-30 metri da un orso. "Io, mia moglie e il professor Michele Corti, che fa parte del Comitato 'Insieme per Andrea Papi', stavamo scendendo in macchina da malga Grum, dove eravamo andati a visitare la croce dedicata ad Andrea, quando di colpo ci è apparso davanti l'orso", racconta all'ANSA Carlo Papi, che parla di "un orso grosso, di almeno due quintali, che arrivava dalla strada forestale di Terzolas" e che dopo pochi secondi "si è buttato dentro il bosco".

"Non abbiamo avuto neanche il tempo di filmarlo che era già andato, però siamo tornati indietro ad avvisare un signore che stava facendo la legna. Chissà cosa sarebbe successo se fossimo stati a piedi e non in macchina". Il punto dell'incontro, una curva, "era a cinque-dieci minuti dalla malga, non ancora vicino al centro" di Caldes, sottolinea Papi.

Carlo Papi torna anche sulla richiesta di archiviazione per la denuncia per omicidio colposo nei confronti del presidente della Provincia Maurizio Fugatti e del sindaco di Caldes Antonio Maini, firmata dalla pm Patrizia Foiera della Procura della Repubblica di Trento. "Una vergogna bella e buona", commenta. "A giorni ci sentiremo con i nostri avvocati, perché non è finita", conclude. 













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