I cittadini di Campodenno testimoni del lockdown 

Iniziative editoriali. “Al tempo del Coronavirus – La storia la scriviamo noi” è il titolo del libro che raccoglie i ricordi dei mesi chiusi in casa per raccontare ai nipoti un periodo di emergenza


Fabrizio Brida


Campodenno. Un libro che possa rimanere nelle case, testimone nel tempo di ciò che abbiamo vissuto in questi mesi particolari. Perché chi verrà dopo di noi – figli, nipoti, pronipoti – possa comprendere appieno emozioni, incertezze, paure che ci hanno accompagnato durante la pandemia. Un libro fatto di testimonianze, ma anche di tante immagini e documenti.

“Al tempo del Coronavirus – La storia la scriviamo noi” è il titolo della pubblicazione che ha preso vita nei mesi scorsi su iniziativa della Pro Loco Castel Belasi di Campodenno e, grazie alla collaborazione di tante persone, ora è pronta per essere distribuita ed entrare nelle case.

Lunedì sera in Sala Pozza, rispettando le distanze e tutte le accortezze del caso, si è svolta una piccola presentazione dell’iniziativa. Un modo per ringraziare chi ha contribuito alla realizzazione della proposta e per illustrare i dettagli del progetto.

I racconti della gente

«Ho colto subito con grande entusiasmo questa brillante iniziativa culturale della Pro Loco, come cittadino prima che come assessore alla cultura – ha esordito Igor Portolan, che ha condotto con piglio e simpatia la serata –. La gente di Campodenno e non solo ha potuto “mettere insieme” questo libro importantissimo soprattutto per le generazioni future. Riprendendolo in mano tra diversi anni si potrà percepire ciò che abbiamo vissuto e dove eravamo arrivati: a non poter più andare a scuola, in un parco, a non poter incontrare gli amici».

In tutto sono state stampate mille copie, che verranno ora distribuite alle famiglie del Comune di Campodenno. I costi sono stati coperti per metà dalla Pro Loco e per l’altro 50% dalla Cassa Rurale Val di Non.

«Un segno di grande sensibilità e vicinanza – ha sottolineato Portolan –. Il credito cooperativo trentino si è dimostrato ancora una volta attento alle tematiche del territorio».

Anche Nadia Bertagnolli, presidente della Pro Loco, ha voluto ringraziare la Cassa Rurale e tutte le persone che hanno dato una mano. «L’idea è nata in un momento in cui, purtroppo, non era possibile organizzare eventi – ha spiegato – così ci siamo detti: “Perché non coinvolgiamo le persone, costrette a rimanere in casa, nel creare qualcosa che resti nella storia?”. Questo è stato il nostro modo di lasciare una traccia».

Idea che ha unito

Dopo l’intervento di Mario Lanera, titolare della tipografia Lithodue di Mezzolombardo, che ha offerto i dettagli tecnici della stampa, il microfono è passato nelle mani del sindaco Daniele Biada, che ha evidenziato come il Covid ci abbia fatto riscoprire il limite dell’umanità. «Questo progetto è riuscito a coinvolgere e unire la popolazione – sono state le sue parole –. Abbiamo messo su carta esperienze delicate, testimonianze, momenti d’incertezza e preoccupazione».

Prima di un brindisi finale, c’è stato spazio anche per gli interventi di Monica Viola, presidente della Federazione Trentina delle Pro Loco, che ha posto l’accento sull’importanza delle Pro Loco come “motore delle comunità”, di Mirko Busetti, vicepresidente della Cassa Rurale Val di Non, e Marco Biada, consigliere di zona, che hanno sottolineato come la Cassa Rurale con piacere sia presente per iniziative come questa.













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