Famiglie in rete per l’aiuto reciproco
A Cles la presentazione di un progetto della Comunità per promuovere relazioni e legami significativi
CLES. “Relazioni in azione: la comunità ci sta a cuore”: questo il progetto promosso dall’assessorato alle politiche sociali della Comunità Val di Non che domani alle 20 e 30 verrà presentato a Cles nella sala baronale del Palazzo Assessorile. Finanziata dalla Provincia su bandi per il benessere familiare, l’iniziativa si avvale della collaborazione del Comune di Cles, delle cooperative La Coccinella e Kaleidoscopio, della Cassa Rurale di Tuenno Val di Non oltre che dell’Azienda sanitaria provinciale e dell’Oratorio San Rocco di Cles. «È un progetto pensato per il nostro territorio, per promuovere legami e relazioni significative, all'interno della comunità locale» - afferma l’assessore Carmen Noldin della Cdv.
L’iniziativa – spiega Noldin – nasce da un’idea di famiglia «intesa come gruppo di persone in cui ci si prende cura di se stessi e dei propri cari», ma anche come luogo attraverso cui promuovere il benessere della comunità, delle persone e delle famiglie che abitano in uno stesso territorio. Il presupposto principale è «riconoscere la centralità sociale della famiglia in quanto luogo di relazioni, affetti e cura riducendo le situazioni di vulnerabilità e i processi di isolamento familiare». E quindi entrare in relazione con altre persone, famiglie che vogliono mettersi in gioco con i servizi sociali e aprirsi alla comunità, a chi è in un momento di vulnerabilità, a chi è in una fase della propria vita in cui ha bisogno di sostegno.
Il progetto, che rispecchia una delle priorità uscite dal piano sociale di Comunità, ha fondamentalmente l’intento di promuovere sempre più nel nostro territorio reti di solidarietà tra famiglie (cioè molto semplicemente gruppi di famiglie) che possano operare, in sinergia con le istituzioni favorendo la diffusione della cultura dell’accoglienza e delle solidarietà.
L’accoglienza si può concretizzare ad esempio ospitando un bambino per alcune ore la settimana per aiutarlo nei compiti scolastici, per fargli sperimentare momenti ricreativi e socializzanti favorendo interazioni con altri bambini, per accompagnarlo ad attività extrascolastiche, o altre attività che rispondono ad un bisogno familiare. Offrendo un appoggio e confronto ad un’altra persona o famiglia; condividendo momenti in compagnia (una passeggiata, un caffè, una chiacchierata, una partita a carte, la lettura di un libro) con chi vive una situazione di solitudine (persone anziane o con disabilità); stando vicini ad una persona e/o ad una famiglia che vive momenti particolari - malattie, assistenza a familiari - aiutandola a superare la momentanea difficoltà. Una sorta di “buon vicinato”…Persone e famiglie offrono la loro disponibilità consapevoli che donare tempo, offrire un aiuto, un supporto, “esserci” diventa occasione di scambio e di reciproco arricchimento, e anche la comunità consolida la propria rete di legami, relazioni, scambi.
Alla serata di presentazione del progetto domani sera a Cles interverrà la psicologa e psicoterapeuta Chiara De Monti e verranno proposte alcune testimonianze di famiglie e di persone che hanno vissuto o stanno vivendo queste esperienze. Tutti sono invitati a partecipare, l’ingresso libero. (g.e.)
©RIPRODUZIONE RISERVATA .