Erba alta e vandalismi nel paradiso del pic-nic
La denuncia. Alcuni frequentatori abituali dei Sette Larici, oasi verde di 20 mila metri quadri sull’Altipiano della Predaia, segnalano che sono impraticabili. Distrutti da ignoti i punti fuoco
Sette larici. Da paradiso del pic-nic e dei giochi all’aria aperta a zona di abbandono, di erba alta e vandalismi. La denuncia, con tanto di corredo fotografico, arriva da alcuni habitué dell’ampia prateria dei Sette Larici, un’oasi verde di oltre 20.000 metri quadrati a quota 1.100 metri nel cuore dell’Altipiano della Predaia. Qui un tempo si sostava beatamente all'aperto con una coperta a prendere il sole o a tirare due calci alla palla mentre nei vari punti fuoco, o nel barbecue portato da casa, si stava cuoceva il pranzo alla griglia all'aria aperta. Una tradizione che quest’anno, con il distanziamento sociale imposto dall’epidemia è diventata ancora più ricercata e anzi promossa anche come target di un turismo che, in particolare in valle di Non, sta puntando a valorizzare il ritorno nelle seconde case e negli appartamenti per le vacanze.
Per molti ospiti, anche di Trento e Bolzano, una giornata all'aria aperta ai Sette Larici con la famiglia era un’abitudine, ma quest’anno, almeno per adesso, non si può perché c’è l’erba alta e non è il caso, anzi non si può proprio, stendersi su una coperta o giocare con un pallone. Né tanto meno usare i punti fuoco che sono stati distrutti lasciando a secco quanti erano convinti, portandosi da casa carbonella e braciole, di poterli usare.
«Effettivamente quest'anno il taglio ai Sette Larici è in ritardo, ma faremo provvedere» - ci risponde Mauro Erlicher, presidente dell'Asuc di Coredo che è la proprietaria dell'area. Alcuni anni fa, con un intervento benemerito ed apprezzato da tutti, l'Asuc aveva provveduto a recintare l’area con una tipologia di barriere tradizionali in legno dando un tocco di classe “alpina” tradizionale all'ampia prateria, delineando anche gli spazi di sosta e di parcheggio. Ma quanto all’erba, per il taglio l'Asuc si affida ad un’azienda zootecnica del paese che se ne serve come foraggio. «Il contratto prevede il taglio entro giugno e verrà sicuramente fatto nei prossimi giorni che sono previsti soleggiati. Prima non e è stato possibile dato l’andamento meteo» - si giustifica Erlicher.
Quanto poi ai punti fuoco, un progetto per il restauro era stato pensato nell'ambito del Piano Giovani della Predaia, ma non se ne è fatto nulla. «Così cercheremo di intervenire con risorse nostre o attingendo ad altri finanziamenti, ma il restauro verrà fatto» - assicura Erlicher.
Tornando all'erba alta che impedisce il pic-nic, il presidente difende la scelta di affidare il taglio ad un'azienda zootecnica che se ne serve come fieno. «In passato l'erba tagliata rimaneva sul posto e questo alla lunga ha impoverito il cotico erboso. Inoltre si entrava con trattori quando il terreno era bagnato lasciando a terra “cicatrici” quanto meno antistetiche. Adesso l’allevatore entra con il trattore solo e sempre quando il terreno è asciutto e così il manto erboso diventa un piacevole tappeto verde. Sarà così anche quest'anno».