Ebara, trattative interrotte i lavoratori scioperano
Cles. Continua la mobilitazione dei lavoratori di Ebara Pumps Europe. I dipendenti anche ieri hanno incrociato le braccia per 2 ore a ogni turno per sostenere la vertenza per il rinnovo del contratto...
Cles. Continua la mobilitazione dei lavoratori di Ebara Pumps Europe. I dipendenti anche ieri hanno incrociato le braccia per 2 ore a ogni turno per sostenere la vertenza per il rinnovo del contratto aziendale. I lavoratori hanno scioperato anche la scorsa settimana per 5 ore.
Stop al dialogo
La trattativa con l’azienda si è interrotta la scorsa settimana, dopo diversi tentativi di mediazione, e subito è scattata la protesta dei lavoratori. «Non ci sono sufficienti aperture né sul piano economico né su quello normativo – chiarisce Manuela Terragnolo, segretaria della Fiom Cgil del Trentino -. Abbiamo presentato una proposta articolata che non si limita ad intervenire solo sul piano salariale, ma punta ad introdurre significativi miglioramenti in termini normativi per le maestranze, aprendo un confronto vero sull’organizzazione del lavoro e, soprattutto, sulla stabilizzazione dei lavoratori precari che in Ebara oggi sono quaranta». Su quest’ultimo punto i dipendenti con la Fiom chiedono di superare il ricorso a contratti in staff leasing, cioè somministrazione a tempo indeterminato, e di arrivare alla definizione di un piano di stabilizzazione, e di richiamare in servizio i ragazzi con anzianità e professionalità importante che l’azienda non ha confermato.
Sciopero anche a Gambellara
Insieme allo stabilimento di Cles, dove l’adesione alla sciopero anche ieri è stata molto alta, hanno scioperato nei giorni scorsi anche gli addetti dello stabilimento Ebara di Gambellara (VI). «Se la situazione non si sblocca e non ripartono le trattative siamo pronti a proseguire con la mobilitazione, a partire dallo sciopero nazionale dei metalmeccanici in programma il prossimo 14 giugno in tutta Italia che in Ebara si caratterizza ulteriormente con i contenuti della vertenza aziendale», conclude Terragnolo.