Distanziamento ignorato sul treno e sugli autobus
Nelle aule banchi monoposto e distanziamento, ma sui mezzi di trasporto per andare e tornare da scuola? Raccontiamo qui, con un’eloquente immagine, una testimonianza
VAL DI NON. Nelle aule banchi monoposto e distanziamento, ma sui mezzi di trasporto per andare e tornare da scuola? Raccontiamo qui, con un’eloquente immagine scattata giusto ieri, la testimonianza diretta di un giovane studente che abita nella zona della Predaia e tutte le mattine va a scuola a Cles spostandosi fino a Dermulo in autobus e da Dermulo a Cles con il trenino della Trento-Malé.
Nel tratto in autobus i viaggiatori cercano di mantenere le prescritte distanze (almeno quando il numero dei passeggeri lo consente, cosa che però succede raramente), mentre sul trenino si verifica un ammassamento di passeggeri in piedi, spesso uno attaccato all'altro, con evidente pericolo di trasmissione del contagio.
«Considerato che questa situazione pare si verifichi tutti i giorni, sia all'andata che al ritorno, penso che la responsabilità della Trento-Malé per i possibili contagi sia evidente e che quindi non possa continuare a non assumere tutte quelle precauzioni che la situazione attuale richiede; penso anche che tutte le competenti autorità (Provincia, Comunità di Valle, direzione scolastica) dovrebbero farsi carico delle possibili azioni dirette ad evitare una simile situazione» - ci fa notare il genitore dello studente che frequenta la scuola a Cles e che quindi è testimone diretto di queste situazioni.
La foto che chi segnala il problema ci ha mandato, è stata scattata all'interno di un autobus, dalla quale risulta che le distanza prescritte non sono state affatto rispettate.
«Non so a chi si possa attribuire la responsabilità, ma penso che le ditte di trasporto pubblico dovrebbero essere maggiormente responsabilizzate, considerate le conseguenze di un possibile contagio di questo terribile virus, che potrebbe poi diffondersi anche alle famiglie» - conclude il genitore. G.E.