Dalla Val di Non una class action per danni causati dal lockdown 

Coronavirus. L’avvocato milanese Mauro Sandri, di origini nonese, da marzo è bloccato nella propria casa di Ronzone Dopo aver avviato cause sul caso dei bond argentini e sul crack Parmalat, sta preparando un’altra iniziativa clamorosa 


Giacomo Eccher


Ronzone. «Chiudere l’Italia, un’idiozia che oltre a un danno incalcolabile ci rende ridicoli certificando di fronte al mondo intero un’incapacità tecnica di governo!». Non usa mezze parole l’avvocato Mauro Sandri, residenza a Milano, studi professionali a Berlino e Rimini e una clientela tedesca e di vari Paesi, rimasto bloccato in lockdown dall’11 marzo scorso nella sua casa a Ronzone. «Ero qui per contatti con gli artigiani per lavori di ristrutturazione e Rimini, dove ho lo studio, nel frattempo era diventata zona rossa», spiega al telefono. Il padre è originario di Revò, l’avvocato Sandri in valle ci viene fin da ragazzo e anche adesso “da grande” trascorre qui l’estate. «Oggi il mondo è a contatto di click e anche per l’avvocato è come per il medico: per un’operazione importante si cerca lo specialista dove c’è e non più sotto casa come una volta», spiega. Soggiorno forzato stavolta, ma in fondo senza grossi contraccolpi professionali perché, come è noto, il decreto “Cura Italia” ha bloccato, con tutto il resto, pure l’attività dei tribunali.

Esperto di diritto internazionale, l’avvocato Sandri era stato il primo in Italia a promuovere, a suo tempo, una causa per i risparmiatori danneggiati dal default argentino che ha fatto giurisprudenza, poi contro le società di revisione corresponsabili del crack Parmalat, e ora si prepara ad una class action per la pandemia da Covid-19 che, appena lanciata, ha già raccolto oltre 300 mandati nel giro di pochi giorni. «Quello che colpisce in Italia - afferma - è la percentuale di decessi rispetto ad esempio alla Germania ed ad altri paesi. Se il virus è lo stesso, a far cambiare le conseguenze deve esserci stato un motivo: secondo me la disorganizzazione e non certo la classe medica, che in Italia è eccellente e lo sta dimostrando quotidianamente facendo veri miracoli con il poco che hanno. Le autorità di governo hanno affrontato l’emergenza senza avere un minimo di lucidità come hanno fatto all’estero, ma procrastinando e gonfiandosi di task force. Invece bastava concentrare gli sforzi e i ventilatori dove servivano a subito». La differenza di vittime da Covid-19 tra Italia e Germania, sostiene, si può motivare con due cifre: 5 mila posti d di terapia intensiva in Italia, 48 mila in Germania. «Ci sono dati concreti statistici – spiega - che attestano come nei Paesi dove il lockdown non è stato attuato non vi siano stati più morti né più contagiati, e questo costituisce una prova inconfutabile dell’inefficacia delle misure restrittive italiane. Un paese serio avrebbe reagito concentrando le apparecchiature a disposizione dove c’erano i focolai e non chiudendo indiscriminatamente tutto, con conseguenze terribili per la vita dei cittadini e il futuro del tessuto economico e sociale».

Su questo ed altro l’avvocato Sandri ha in programma a Rimini un convegno che, misure di limitazione permettendo, sarà aperto a tutti, in particolare agli operatori del terziario. «Nella città romagnola – afferma - il disastro delle mancate scelte del governo, ad esempio sul turismo, si vedono platealmente: 7 mila aziende che operano nel settore con un milione di presenze annue bloccate e senza certezze sul da farsi». E in Trentino? «Essendo qui, anche se forzatamente ho seguito tutta la vicenda come è stata affrontata. Grossi problemi fortunatamente non ne ho visti, a parte le Rsa dove c’è da capire che cosa è successo. Ma è presto per tirare conclusioni, e ci sarà tempo per farlo anche qui».

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