Crossodromo abbandonato e rimpallo di responsabilità
La pista di Coredo. È chiusa nel luglio 2019 perché manca l’impianto di irrigazione. Il Moto Club accusa il Comune di non aver rispettato gli impegni. Forno replica: «Tocca al gestore»
Coredo. Che fine ha fatto il crossodromo? Aperto (ma mai inaugurato ufficialmente) nell’estate 2018, nel corso del 2019 ha ospitato due gare, anzi una e mezza perché la seconda, una prova del campionato regionale in calendario domenica 14 luglio, è stata interrotta a metà dal giudice di gara perché mancava l’acqua per bagnare la pista e correre nel polverone metteva a rischio la sicurezza dei piloti. Da allora più nulla, l’impianto è chiuso ed ormai in preda a sterpaglie e cespugli e della pista in terra battuta, con il dilavamento delle piogge e l’assenza di manutenzione, rimane ben poco. Anzi rimane solo il cartello “Motocross MX Coredo”, quello sì in buone condizioni, che all’ingresso dell’abitato di Coredo indica la direzione per raggiungere l’impianto, che però è desolatamente abbandonato.
A sollevare il problema, perché del crossodromo di Coredo non ne parla nessuno, nemmeno in campagna elettorale, è la lettera di un motociclista di fuori provincia che, anche in vista del mondiale di fine ottobre a Pietramurata, si informa dove potersi allenare nei giorni antecedenti l’appuntamento iridato, e in rete ha trovato il “nostro” crossodromo. «Non stento a crederlo, anch’io ricevo telefonate che chiedono notizie sull’impianto e non so più che cosa dire» - risponde Marco Carrara, presidente del Moto Club Cles Valli del Noce.
Il Moto Club è la società sportiva a cui il Comune di Predaia, con convenzione datata 6 marzo 2018, ha affidato la gestione del crossodromo. «La convenzione prevedeva impegni ben precisi per noi e per il Comune, noi abbiamo fatto tutto il possibile ed anche di più, ma sulla mancata esecuzione di opere di approntamento dell’impianto come l’acqua tocca alla proprietà, leggi Comune, rimediare» - afferma Carrara.
Diversa la versione del sindaco di Predaia, Paolo Forno, a pochi giorni dall’uscita di scena perché non si ricandida. «Il progetto del crossodromo per quanto riguarda la bagnatura della pista prevedeva un deposito per la raccolta dell’acqua piovana, ma evidentemente non basta. Lo abbiamo risolto non senza un grande sforzo coinvolgendo il Consorzio Irriguo di Coredo e il Servizio Acque della Provincia per la concessione. La condotta è stata realizzata già da tempo ma come utilizzarla per la sicurezza della pista è compito del gestore». In pratica ora bisogna fare la rete di distribuzione nel crossodromo con i punti di attacco necessari per gli irrigatori, un intervento che costa circa 70.000. «Trattandosi di intervento straordinario, il Comune ha deciso di concorrere con il 75% della spesa come prevede la convenzione con un contributo di 50.000 euro, ma il resto tocca al gestore» - conclude il sindaco.
Marco Carrara la pensa diversamente: «Qui non si tratta di manutenzione straordinaria ma di un intervento strutturale, perché senza poter bagnare la pista non si corre. Il Moto Club ha già fatto molto al di là degli obblighi in convenzione, ma questa pretesa va molto oltre il dovuto». Tutto fermo dunque, la stagione, la seconda, sta sfuggendo via senza nemmeno una giornata di apertura di un impianto costato oltre un milione di euro, e si guarda ormai alla nuova amministrazione comunale per un eventuale sblocco. Ma intanto nessuno ne parla.