Crisi alla Elcograf «Non possiamo far finta di nulla»

Cles. La giornata di sciopero proclamata da Cgil, Cisl e Uil per gli operai della Elcograf di Cles, di cui ha dato notizia il Trentino, ha portato alla luce la situazione critica di un’azienda...



Cles. La giornata di sciopero proclamata da Cgil, Cisl e Uil per gli operai della Elcograf di Cles, di cui ha dato notizia il Trentino, ha portato alla luce la situazione critica di un’azienda importantissima per la Val di Non e per Cles in particolare. Una preoccupazione diffusa di cui si fa interprete la consigliera provinciale clesiana Paola Demagri. «La Elcograf (ex Mondadori) – ricorda Demagri - è un’azienda storica in Val di Non, che dà lavoro a moltissime persone e che anche negli ultimi tempi ha effettuato sulla struttura di Cles importanti investimenti. Per questo apprendere della situazione che si è venuta a creare, con il calo delle commesse da parte di Mondadori, crea grande preoccupazione».

Nello stabilimento di Cles attualmente sono impiegate 140 persone e i sindacati confederali hanno proclamato una giornata di astensione dal lavoro dopo l’incontro avvenuto in sede nazionale con la dirigenza dell’azienda durante il quale sono emerse forti difficoltà legate all’andamento generale del mercato e in particolare alla perdita di parte delle commesse Mondadori che incidono per il 57% sul totale del fatturato del Gruppo Pozzoni a cui la Elcograf di Cles fa riferimento. «Il calo di commesse - scrive la Demagri - potrebbe portare ad una riduzione dei dipendenti e visto il grande numero di persone impiegate nell’azienda, non possiamo far finta di nulla».

Come evidenzia l’esponete autonomista, la dimensione internazionale di Mondadori ed Elcograf rende difficile pensare ad un intervento pubblico, ma la situazione va comunque monitorata. Per questo Demagri chiede l’intervento dell’assessore provinciale al lavoro, Spinelli. Da ricordare infine che già nel dicembre dello scorso anno, alla Elcograf di Cles era stata avviata la cassa integrazione ordinaria che ha riguardato - a rotazione - 50 dei 140 lavoratori. La procedura era iniziata l’8 dicembre e ha avuto termine il 2 marzo scorso. Il ricorso alla cassa integrazione si era reso necessario - aveva detto l’azienda già allora - per una mancanza di commesse. G.E.















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