Chiuso il Consorzio Stn dopo dieci anni di attività 

Lo ha deciso il consiglio comunale di Cles a fronte di bilanci sempre più pesanti Il sindaco: «È stata un’opportunità, ma i soggetti troppo piccoli non resistono»


di Giacomo Eccher


CLES. “Sollievo e rammarico. Sollievo perché si chiude una partita complicata che ha molto impegnato l'amministrazione, e rammarico per il venir meno di quella che in ogni caso appariva un’opportunità di autonomia energetica per le Comunità di Non di Sole e che si è invece rivelata troppo complessa in un settore impraticabile per soggetti troppo piccoli”. Con queste parole il sindaco Ruggero Mucchi ha introdotto la delibera con cui il consiglio comunale di Cles all’unanimità ha deciso lo scioglimento del Consorzio Stn (Servizi Territoriali Noce). Consorzio che in ogni caso, fiscalmente, rimarrà operativo per altri tre anni (fino al 31 dicembre 2021) per gli ultimi eventuali conguagli in entrata ed in uscita nei confronti dei soci (comuni) e con il Ccse (Cassa Conguaglio Settore Elettrico), il braccio finanziario dell'Authority per l'energia. Il Consorzio Stn – ha ricordato Mucchi ripercorrendo la vicenda - si era costituito nel 2008 a Cles (amministrazione Osele). I soci erano Cles (con la maggioranza assoluta delle quote sociali, 56,28%) ed i comuni solandri di Malé (22,87%), Monclassico ( 7,40%), Caldes (7,2%), Terzolas (4,58%) e Cavizzana (1,75%).

Inizialmente erano stati coinvolti anche i ‘nonesi’ Tres e Vervò, comuni che poi si erano defilati. Il Consorzio avrebbe dovuto occuparsi di tutta una serie di servizi per conto dei Comuni non solo quindi di energia elettrica ma anche acquedotti, manutenzioni del patrimonio pubblico, reti fognarie, illuminazione pubblica. Di fatto una sorta di braccio operativo dei comuni. Una vita durata poco perché con l’evoluzione del mercato dell’energia e le nuove normative statali ed europee e nel 2012 (amministrazione Flaim) è arrivata la decisione di sciogliere il Consorzio il cui bilancio dava segnali preoccupanti già nel 2010 (con un attivo di soli 28.000 euro rispetto ai 127.000 euro dell'anno prima e un deficit di 95.000 euro nel 2011. Nel 2012 in realtà il Consorzio aveva chiuso il bilancio con un attivo di 76.000 euro che però nel l 2013 era crollato a - 213.000. Il 1 gennaio 2014 Cles e Monclassico hanno così trasferito reti ed utenze (fatturazione) rispettivamente a Set e Trenta mentre gli altri 4 comuni hanno continuato con Stn fino all'agosto 2014, quando è nata la Stn Val di Sole, con lo svuotamento totale dell’originario Stn. Da ricordare che nel 2008 ad Stn era passato anche il personale in organico all’Azienda Elettrica di Cles e che il capoluogo noneso assieme a Tuenno, (ora Ville d’Anaunia) fin dal 1902 possiede una doppia centrale sul torrente Tresenga, una realtà che era ed è sempre rimasta un patrimonio comunale. “Infatti la partita Stn ha riguardato la distribuzione (reti) e la vendita (fatturazione) dell’energia elettrica, non la produzione che è rimasta ai due comuni che peraltro hanno seguito (per reti e vendita dell’energia) due strade diverse con Cles che è entrato come socio nell’orbita Stet spa e Trenta spa mentre e Tuenno nel consorzio Air di Mezzolombardo. Mucchi nella sua relazione ha anche snocciolato un complicato resoconto dell’intreccio di entrate (più o meno ipotetiche) ed uscite legate queste ultime in particolare al rimborso quote sociali agli ex soci (i comuni). Da rammentare infine che in realtà la fine del Consorzio Stn era già stata decretata nel 2015 con la liquidazione, proporzionale tra i soci, della pendenza che Stn aveva accumulato verso il Ccse (890.000 euro) pur a fronte di crediti di 426.000.













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