Chiede i danni al Comune per la morte della moglie
La causa. Nel dicembre 2015, quando in piazza Granda a Cles c’era la pista di pattinaggio, una donna era scivolata procurandosi lesioni che alla fine, secondo il marito, l’hanno uccisa
Cles. Il risarcimento di 106.847,55 euro – comprensivo del danno biologico da danno permanente con ulteriore aumento da personalizzazione e da danno da invalidità temporanea, nonché il rimborso delle spese mediche sostenute, le spese sostenute nelle strutture residenziali, ovvero negli importi diversi minori o maggiori ritenuti di giustizia, oltre alla rivalutazione monetaria e agli interessi nella misura di legge sulle somme rivalutate. Ma non solo: anche la rifusione di tutte le spese mediche e di assistenza necessarie e derivanti dall’infortunio subito. Tutto questo lo chiede attraverso un ricorso al giudice del tribunale di Trento il signor Giorgio Di Stefano in qualità di erede della moglie, Iolanda Menapace che, secondo la denuncia, sarebbe morta a seguito delle lesioni subite. La causa verrà affrontata nell’udienza del prossimo 11 marzo.
Cosa avvenne
Il fatto che ha innescato la querelle risale al 27 dicembre 2015. Nel tardo pomeriggio di quel giorno la signora Menapace mentre stava passeggiando lungo il marciapiede di piazza Granda, in prossimità del bar Bertolasi, era scivolata su una lastra di ghiaccio che, come riporta l’esposto al tribunale, si era formata per la presenza nella stessa piazza di una pista di pattinaggio. Alla richiesta di risarcimento veniva allegata la documentazione fotografica del luogo dell’infortunio e dei coniugi ove si vede che la signora non era dotata di adeguate calzature idonee al clima invernale, ma di sandali aperti.
L’assicurazione
Ricevuta la richiesta di danno, come da prassi il Comune di Cles ha attivato la propria copertura assicurativa in base alla polizza stipulata con Itas. La compagnia assicurativa, tramite il broker, ha respinto la richiesta di risarcimento. Il signor Di Stefano si è quindi rivolto al tribunale citando in giudizio il Comune per ottenere il risarcimento di 106.847,55 per il “danno biologico non patrimoniale”.