Celledizzo, folla commossa per l’ultimo saluto a Maurizio Gionta
La comunità si è stretta alla famiglia del pensionato-cacciatore che si è tolto la vita. Domani il funerale di Massimiliano Lucietti
PEIO. Celledizzo, frazione di 350 abitanti di Peio, si è fermata oggi per dare l’ultimo saluto a Maurizio Gionta, il pensionato cacciatore di 59 anni che si è tolto la vita martedì mattina nei boschi del paese, a sole 24 ore dalla morte del 24enne Massimiliano Lucietti, ucciso con un colpo di fucile nel bosco vicino a casa.
La chiesa parrocchiale dei santi Fabiano e Sebastiano si è riempita oggi pomeriggio, 5 novembre. La comunità tutta si è stretta alla famiglia Gionta, la moglie e i figli di Maurizio, colpiti da una tragedia che è familiare ma è di tutta una comunità che nel giro di 24 ore ha perso due suoi paesani.
Al funerale erano presenti anche molti ex colleghi dell’ ex guardia forestale.
E domani, domenica 6 novembre, alle 14.30 nel campo sportivo Celledizzo saluterà Massimiliano Lucietti, trovato morto nel bosco lunedì mattina.
Era stato proprio Maurizio Gionta a trovarlo e a dare l’allarme. Il mattino dopo il pensionato si è ucciso con un colpo di fucile, lasciando un biglietto “Non attribuitemi colpe che non sono mie”.
Le indagini sono ancora in corso. L’autopsia ha stabilito che Max è stato ucciso con un colpo alla nuca sparato da almeno mezzo metro di distanza. Il proiettile che ha ucciso il giovane - hanno stabilito i carabinieri del Ris di Parma – è un calibro 270, compatibile sì con il fucile di Maurizio Gionta, ma si tratta di un proiettile molto diffuso tra i cacciatori, ed è compatibile con una ventina di fucili che risultano regolarmente denunciati da cacciatori della zona di Peio.
Le indagini proseguono, la procura ha aperto un fascicolo per omicidio colposo a carico di ignoti.
Due famiglie ma anche tutta Celledizzo attendono di conoscere la verità.