Carlo Vender, l’orfano di Rumo che a Parma ha creato un impero
Rumo. Oggi alle 14, nella chiesa di Marcena, ultimo saluto al cavalier Carlo Vender, presidente onorario del Coro Maddalene oltre che imprenditore di successo in quel di Parma nel settore della...
Rumo. Oggi alle 14, nella chiesa di Marcena, ultimo saluto al cavalier Carlo Vender, presidente onorario del Coro Maddalene oltre che imprenditore di successo in quel di Parma nel settore della termoidrulica e dell’arredamento.
Vender, 92 anni, è spirato lunedì mentre si trovava a Cavalese dove vive e lavora una figlia. Assieme alla moglie aveva appena programmato per l’indomani il rientro in città dopo un periodo di vacanza in Trentino. Quel Trentino (anche se si trattava allora di Rumo, in valle di Non) da dove era partito giovanissimo “con un paio di zoccoli e una valigia zeppa di speranze e poco altro” - come aveva lui stesso raccontato in un’intervista ad un giornale emiliano in occasione dei 60 anni di vita della sua azienda. A Parma Vender era arrivato in tempi difficili anche per quella città che non era certo la Parma “food valley” di oggi, ma una “città stremata che offriva pane duro e gente perbene”. E lo storico fondatore di Vender di Parma si racconta 60 anni dopo la nascita dell’azienda.
Nato a Rumo, aveva perso la madre da bambino e il padre, disoccupato, lo aveva affidato ad un collegio di missionari, Le Missioni Africane, dove oggi c’è il giornale l’Adige. “Pur nella mia ordinarietà – affermava con modestia – tutto nasce nel cuore dell’oltretorrente. Il mio primo buco? 60 metri quadrati per inventarmi una nuova professione”. Già, la prima sede di Vender era in un ex magazzino di materassi. Ma prima di arrivare lì Carlo di chilometri ne ha fatti. Quando era in collegio alle Missioni Africane pensava di diventare un missionario e partire per l’Africa. Ma poi, ricordava sempre in quell’intervista, è cresciuto in fretta: “Della mia adolescenza ricordo solo i boati delle granate”. Quando il collegio di Trento venne bombardato fu portato dai tedeschi a Fai della Paganella, dove è rimasto durante la guerra come addetto alle radiotrasmissioni. A Parma è arrivato nel 1965 per raggiungere lo zio che possedeva una piccola ferramenta in via Mazzini. Ha iniziato come commesso fino a quando, con il suo mitico ‘Guzzino’,ha iniziato a fare il venditore di ferramenta; poi spiccò il volo. Il decollo vero e proprio è arrivato con la specializzazione nei termosanitari, settore in cui con passione, professionalità, serietà e tanto lavoro è riuscito a costruirsi un piccolo impero.
I legami con Rumo e la sua terra di origine sono rimasti saldi anche grazie alla sua altra grande passione, la musica, combinando la grande lirica della città di Verdi con i canti popolari della montagna trentina. Da qui la sua lunga presidenza del Coro Maddalene, come ricorda il vicepresidente Francesco Iori, con il quale Vender ha aperto un intenso periodo di rapporti musicali e culturali con i Paesi dell'Est e del Nord Europa fino ad approdare, nel 1984, alla tedesca ZDF, ospite della più grande trasmissione folcloristica della Germania. Indimenticabili anche le trasferte in Canada e Stati Uniti ospite delle comunità trentine. Grazie al suo interessamento nel 1976 il Coro Maddalene si era gemellato con la prestigiosa Corale Verdi di Parma con un memorabile concerto a due a Revò, nella chiesa parrocchiale, alla presenza di numerose autorità locali, della città di Parma e di grandi artisti come il tenore Vincenzo Bello e il baritono Bruno Sweizer. G.E.