Attori -pazienti in scena con gli studenti del Russell 

All’auditorium del liceo. Lo spettacolo “Cervella in città”, ispirato a “Marcovaldo” di Calvino,  è il frutto di un’esperienza di alternanza scuola-lavoro con il Centro di Salute Mentale di Cles



Cles. «Ogni volta che vedo questi liceali con i pazienti del Centro di Salute Mentale mi si allarga il cuore....Quando ero ragazzo io, una cosa simile non era nemmeno pensabile». Ha esordito così il primato di Psichiatria dell’Azienda provinciale per i servizi sanitari, Claudio Agostini, nel presentare in municipio a Cles “Cervella in città”, spettacolo ‘disinvoltamente’ ispirato al personaggio “Marcovaldo” di Italo Calvino, che andrà in scena domani sera dalle 20.30, all’auditorium del Liceo Russell, con ingresso libero.

I protagonisti

Protagonisti sette ragazzi di quarta e dieci studentesse di terza del liceo impegnati in un’esperienza di alternanza scuola lavoro al Centro di Salute Mentale di Cles. A conclusione di questa esperienza hanno realizzato, con la regia dei professionisti Iacopo Laurino e Elena Galvami, questo spettacolo assieme ad operatori, pazienti, e volontari del Centro. «Un progetto pilota deciso d’intesa con la scuola e l’Uo di Psichiatria dell’Apss a cui il Comune di Cles partecipa tramite il Piano Giovani» - ha detto l’assessore Cristina Marchesotti illustrando l’iniziativa con la responsabile del Centro di Salute Mentale, Luisa Ossanna, la professoressa Cagol del Russell e di un rappresentanza degli studenti. «Se un obiettivo della scuola è aprirsi alla società, direi che questa volta ci siamo riusciti in pieno» - ha commentato la docente.

Oltre lo stigma

Un’esperienza – ha aggiunto – che oltre a far acquisire ai ragazzi un’esperienza lavorativa seppure sommaria li aiuterà a capire dove vogliono indirizzare la loro vita futura. Inserirsi in un Centro Salute non è facile, c’è da superare lo stigma che d’istinto tiene lontani da chi soffre di patologie psichiatriche, barriera che gli studenti che hanno vissuto questa esperienza a Cles, pur dopo qualche timore d’avvio, hanno saputo superare. «Un’esperienza forte anche per noi che abbiamo visto crescere ed affermarsi la complicità e l’empatia tra gli studenti e gli utenti nella costruzione dello spettacolo» - ha spiegato Elena Galvagni.

Il personaggio

Marcovaldo, personaggio tratto dai racconti di Italo Calvino, ha tante facce pur nella sua unicità e verrà interpretato proprio nelle sue varie sfaccettature. Un’impresa complessa ma gratificante per i registi che sono riusciti a portare in porto un lavoro fatto di intuizioni, sfumature, pazienza, tanto impegno ed entusiasmo. La coppia di registi (loro stessi interpreti di tanti lavori teatrali anche molto impegnati) Laurino e Galvani - come ha ricordato il dottor Agostini - non sono nuovi a collaborazioni di questo tipo con il Centro Salute Mentale incontrando la piena fiducia dei sanitari.

I ragazzi

Quanto ai ragazzi, questa esperienza li ha molto arricchiti. «Non nascondo che inizialmente ero dubbiosa, ma poi ho cambiato idea. Adesso confesso che quando questa avventura sarà finita mi mancherà molto» - ha detto Elena, una delle studentesse. Concetto ripreso anche da Giacomo, l’unico maschio del gruppo, che è rimasto colpito dall’impegno degli attori – pazienti: «Davvero con poco si riesce a far esprimere da loro il meglio, e questo mi ha sorpreso, e non lo dimenticherò mai». G.E.

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