Addio a Rodolfo Valentini il manager dei distillati 

Lutto a Tassullo. Oggi il funerale nella chiesa parrocchiale dell’Assunta. Soggiornava a lungo  in Calabria, ma è sempre rimasto molto legato alla Val di Non, dove vive anche il figlio Gianluigi


Giacomo Eccher


Tassullo. Alle 10.30, nella chiesa parrocchiale dell’Assunta, ultimo saluto a Rodolfo Valentini, manager dei distillati scomparso a 75 anni per una breve quanto devastante malattia. Riposerà nella tomba di famiglia nel cimitero di Tassullo, paese a cui era sempre rimasto legatissimo anche se per lavoro e per lunghi mesi soggiornava in Calabria, a Castrovillari, dove l’azienda di famiglia possiede un grande impianto noto in Italia tra l’altro per il popolare Amaro Silano.

Una vita di lavoro e di passione che si intreccia con quella dell’azienda e che si è trasmessa di padre in figlio per generazioni a partire dal 1872, quando Von Damian Valentini, nell’allora contea del Tirolo, aveva iniziato la distillazione di vinacce e vini da destinare all’invecchiamento in piccole botti da 5 a 50 litri. Nel 1921 gli era succeduto il primogenito Rodolfo Valentini che, tornato da un lungo periodo negli Stati Uniti, ha portato la distilleria a Tassullo, ora territorio italiano. Nel 1953 Giovanni Valentini, primogenito di Rodolfo, ha aperto un’altra distilleria, più grande della precedente, caratterizzata da tre alambicchi per la produzione di alcol, brandy e grappa, nonché dagli annessi reparti di liquorificio e sciroppificio.

Dal 1972 il testimone è toccato a Rodolfo Valentini II che ha proseguito nell’attività di famiglia spostando la sede legale e gli uffici dell’azienda a Cles, indirizzando l’ampliamento della produzione al settore liquori che raggiungeranno l’apice negli inizi degli anni ‘80, tra i quali Amaro Valentini, Aperitivo e Bitter Valentini, Anice, Sambuca Stelvio e gli Amari Kaiserfost e Pejo. Dalla fine degli anni ‘80, anche a causa della crisi che colpì il settore nonché l’azienda, ci fu un periodo di ridimensionamento che si estese per l’intero decennio degli anni ‘90 in cui l’attività riuscì a sostenersi grazie alla produzione di nuovi liquori quali il limoncello e successivamente grazie alla creazione di un liquore d’eccellenza preparato dalla sola lavorazione della pura liquirizia Gligiriza-Glabra, chiamato Liquerizia Valentini.

Dal 2000 a Rodolfo si è affiancato il figlio Gianluigi, classe 1982, prima come responsabile del marketing e poi come contitolare con il padre iniziando ad esportare negli Stati Uniti. Nel 2011, per iniziativa di Gianluigi – che ha scelto la Valle di Non per vivere - si è avverato il sogno di Rodolfo, la rinascita a Tassullo dopo una completa ristrutturazione della “Maison storica Valentini”, un grande edificio nel centro storico dove si concentra la distillazione. Qui è possibile vedere gli alambicchi e visitare i parchi barriques sotterranei, mentre all’ultimo piano trova spazio una lounge dove si possono scoprire tutte le specialità dell’azienda e seguire corsi di degustazione.

Nel 2012 un altro salto verso il successo con il Tovel’s Gin, il primo gin italiano a essere distillato con metodo “vapour infusion” e prodotto interamente con erbe botaniche del territorio; nel 2015, dopo due anni di preparazione, la linea di bitter essenziali “Alchemie Valentini“ composta da 12 bitters aromatici prodotti solo dalla distillazione di erbe, piante e radici officinali. Una crescita che nel 2018 si è sviluppata a Salorno con un nuovo deposito dell'azienda per lo stoccaggio e la logistica dei prodotti Valentini per poter soddisfare meglio la crescente richiesta della clientela di hotel, bar e ristoranti su tutto territorio nazionale. La distillazione rimane invece sempre a Tassullo dove a breve, negli avvolti del grande edificio paterno verrà completato un museo sulla storia della famiglia Valentini, anche questo un sogno di Rodolfo.















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