A Romeno con i Lacchè un vero carnevale arcaico
Romeno. Martedì torna come da tradizione il Gran Carnevale di Romeno, la più antica, ed ormai da anni rimasta l’unica, iniziativa carnevalesca sovracomunale dell’intera Alta valle di Non. Il...
Romeno. Martedì torna come da tradizione il Gran Carnevale di Romeno, la più antica, ed ormai da anni rimasta l’unica, iniziativa carnevalesca sovracomunale dell’intera Alta valle di Non.
Il programma ripropone un clichè ormai consueto per questo appuntamento del martedì grasso, solitamente affollatissimo. Il ritrovo di tutti i partecipanti è alle 13.45 presso l’Oratorio parrocchiale (piazza della Cooperazione) da dove all’incirca alle 14 muoverà la sfilata carnevalesca con gruppi mascherati, carri allegorici e, sempre in maschera, la colonna sonora del Corpo Bandistico del Comune di Romeno e i balli tradizionale dell’antichissimo gruppo folk autoctono dei Lacchè, pure loro di Romeno.
Alle 16 “Fire show” in piazza, un entusiasmante spettacolo circense animato da sfide in varie discipline e, per tutti, polenta e lucaniche gratis preparate dai cucinieri della Pro loco, che organizza l’intera manifestazione. Previsto anche un servizio panini e bar; per i bambini ci sarà lo zucchero filato.
La festa continuerà poi nel tendone riscaldato in piazza, animata dal dj Michelino. La manifestazione si svolgerà con ogni condizione meteo.
La prima edizione del Gran Carnevale di Romeno documentata risale al 1908, ma la tradizione affonda le sue radici ben più in là nel tempo. Questo carnevale ruota attorno alla figura del Lacché, maschera tradizionale che richiama le mascherate del corteo nuziale. I Lacché, con il pesante cappello a punta alto più di un metro e adorno di nastrini ed anelli colorati, sono infatti il filo conduttore che lega questa manifestazione e che fa di Romeno uno dei dieci o poco più veri “carnevali arcaici” del Trentino, “meritevoli – come aveva scritto qualche tempo fa il direttore del Museo degli Usi e Costumi della Gente Trentina di San Michele all’Adige, Giovanni Kezich - di essere conservati e tradotti ai posteri”. G.E.