A Piazzola mancheranno allegria e ironia di Mengon 

Ieri il funerale. A salutare il professore una folla nella quale spiccavano i cappelli degli alpini e due cori. Don Renato Pellegrini: «Renzo, ora che sei in cielo, fai anche là le tue battute»


EVA POLLI


Piazzola di rabbi. C’era una grande folla, ieri pomeriggio, per l’ultimo saluto a Renzo Mengon, il professore, come lo chiamavano tutti. Un numero incredibile di alpini gli ha fatto corona dentro e fuori la chiesa della sua Piazzola e ben due cori, quello parrocchiale e il coro Santa Lucia di Magras, hanno voluto rendergli omaggio sottolineando il suo amore per la musica e per tutte le altre espressioni artistiche.

Tre sacerdoti celebranti

Dell’emozione palpabile fin dalle prime battute della cerimonia, il primo a dare testimonianza è stato don Renato Pellegrini che ha concelebrato con don Giorgio Valentini e don Pietro Stablum e che ha esordito dicendo «Non sarà facile per me accompagnare Renzo perché con lui abbiamo discusso, scambiato opinioni, fatto preparativi e vissuto momenti di incredibile allegria». Già, l’allegria è la nota dominante nel ricordo di don Renato che si fa forte anche della capacità del professore di ironizzare sui suoi stessi difetti, suscitando quell’ilarità che è una delle componenti fondamentali dello star bene in compagnia.

Ma la vivacità è il tratto del carattere di Mengon che più è presente nel ricordo di tutti, anche di don Paolo Renner e di don Fortunato Turrini che, pur non essendo presenti al funerale, hanno voluto lasciare a Piazzola una loro commossa testimonianza.

Una memoria di ferro

La grande memoria era un altro degli aspetti che contraddistinguevano Renzo, il quale ad esempio non dimenticava mai l’appuntamento annuale con il Te Deum di fine anno eseguito dal Coro Santa Lucia, che ieri ha cantato per lui prima della partenza del carro funebre e degli squilli di tromba del saluto degli alpini. Non dimenticava mai neppure i compleanni, in primis quello della sua preside preferita, Maria Rosa Fabbri, presente alle esequie con qualche altro collega.

Detti e citazioni

Don Renato ha evocato pure l’inesauribile passione di Renzo Mengon per detti e citazioni. Ne aveva una serie incredibilmente ricca. Uno riguardava l’apprendimento della geografia, che si impara andando in giro più che sui libri, e proprio in questo solco don Renato ha concluso la sua omelia aggiungendo «ora che sei nel cielo, Renzo, va in giro a scoprire la sua geografia e fai arrivare anche là le tue battute»













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