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Niente mensa ai poliziotti senza Green pass a Trento, Fps: «Serve una soluzione accettabile per situazione paradossale»

Fiorentini chiede che ai colleghi sia garantito il buono pasto o che sia l’amministrazione a pagare i tamponi 



TRENTO. "Dal 14 agosto, anche le nostre mense di servizio sono state paragonate ai ristoranti ed è stato imposto l'obbligo del Green pass. Nessuno però si è posto il problema che non consentire il pasto è una chiara violazione al nostro contratto, ove la mensa obbligatoria di servizio è strumentale al lavoro che si svolge".

Lo afferma, in una nota, il segretario generale del sindacato di Polizia Fps del Trentino, Stefano Fiorentini.

"Come sindacato, noi dobbiamo garantire a tutti coloro che hanno scelto in legittimità di legge, il pieno rispetto dei diritti, acquisti anche con anni di battaglie sindacali.

Allo stato attuale, vaccinarsi non è obbligatorio, ma invece garantire la consumazione del pasto in modo dignitoso sì. Siamo in attesa da oramai oltre 15 giorni che qualcuno da Roma fornisca una soluzione accettabile a questa situazione paradossale", aggiunge Fiorentini, chiedendo che venga fornito il buono pasto a tutti coloro che lo richiedono, oppure che l'amministrazione si faccia carico dei tamponi.













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