L'intervista

«Nelle case a vaccinare e faccio video anti no-vax» 

L’impegno di Toni Lorenzon, 25 anni bolzanino, laureando in Medicina a Modena «Dobbiamo prenderci il tempo per spiegare ai pazienti che non devono credere alle fake news»


Antonella Mattioli


BOLZANO. «Ho visto quel video fatto da medici e farmacisti altoatesini che mettono in dubbio l’efficacia dei vaccini anti-Covid ed ho pensato che avrei dovuto fare la mia parte, per spiegare perché i vaccini sono l’unica arma che abbiamo per tornare a vivere. Ho cercato di rispondere ai dubbi e alle paure di molti cittadini». Antonio Lorenzon - per tutti Toni, 25 anni bolzanino, in estate discuterà la tesi di laurea in Medicina all’università di Modena - racconta così la decisione di fare dei video per contrastare in maniera semplice ma efficace, le fake news sui vaccini, e Astrazeneca in particolare.

Lei è tra coloro che è in prima linea contro il Covid?

Io sto facendo il tirocinio per l’abilitazione presso un medico di famiglia a Modena: vacciniamo in studio con Astrazeneca gli insegnanti; andiamo anche a domicilio ad immunizzare con Moderna le persone che sono allettate. Alla fine sono tutti contenti, perché vedono un po’ di luce in fondo al tunnel. Per me è un’ottima occasione per fare esperienza.

I pazienti hanno più paura del Covid o dei possibili effetti collaterali dei vaccini?

Un po’ di paura c’è, perché siamo tutti bombardati quotidianamente da una valanga di notizie. Però ho visto arrivare in studio persone contrarie al vaccino che alla fine hanno deciso di farsi immunizzare.

Come avete fatto a far cambiare loro idea?

Parlando. Bisogna semplicemente prendersi il tempo di spiegare che le paure sono infondate. Che gli effetti collaterali, se ci sono, non sono gravi. Si parla di un po’ di febbre, associata a brividi e a qualche lieve problema di tipo gastrointestinale. E nei casi, rarissimi, in cui ci siano effetti più gravi, si possono curare.

E le trombosi che si sono manifestate dopo le inoculazione?

Casi che si contano sulle dita di una mano, per i quali o è stato escluso o non è stato accertato il nesso causale. Comunque ci sono ulteriori approfondimenti in corso. Ma io non mi stancherò di ripetere che quello che davvero ci deve fare paura è il Covid. Può colpire chiunque, indipendentemente dall’età. Può colpire, con effetti devastanti, più organi.

Lei ha lavorato anche in ospedale con i pazienti Covid?

Ho lavorato nel reparto di Medicina di Modena trasformato in reparto Covid. Ho visto anche l’angoscia dei familiari per non poter stare vicino ai propri cari.

Cosa pensa dei sanitari che non si vogliono vaccinare?

Che vanno obbligati a farlo. Non è accettabile che possano ammalarsi e infettare persone che dovrebbero curare.

In Alto Adige no-vax e no-mask raccolgono parecchi consensi.

Lo so, purtroppo. Tanto che ci sono genitori che non vaccinano i figli ritenendo, sbagliando di grosso, che malattie come morbillo o la varicella siano innocue. Anche per questo - magari dopo aver fatto un po’di esperienza in qualche reparto ospedaliero - mi piacerebbe esercitare come medico di famiglia, per avere un rapporto diretto con i pazienti. Contrastando le fake news.

Tornerà a Bolzano dopo la laurea?

Sono molto combattuto. Da una parte mi piacerebbe; dall’altra vorrei restare a Modena, dove c’è il collegamento diretto con l’università che ovviamente fa la differenza.













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