“Neet”, il progetto trentino per l’inclusione di 300 giovani che non studiano e non lavorano
Ecco “Cope”, iniziativa europea promossa in provincia di Trento e in Portogallo (foto Pat)
TRENTO. Si è tenuto oggi a Trento il seminario di avvio in Trentino delle fasi operative del progetto europeo COPE «Capabilities, opportunities, places and engagement – Capacità, opportunità, luoghi e coinvolgimento». COPE è un’iniziativa rivolta a giovani che non studiano, non lavorano o non sono inseriti in progetti di formazione (cosiddetti Neet), che coinvolgerà in Trentino circa 300 giovani per favorirne l’autonomia, l’inclusione sociale e lavorativa e il benessere proponendo interventi individualizzati di accompagnamento e pianificazione di percorsi e interventi condivisi e attuabili nella comunità. L’evento di presentazione delle fasi operative, organizzato dalla Direzione per l’integrazione socio sanitaria di Apss in collaborazione con il Dipartimento salute e politiche sociali della Pat e la Federazione Trentina della Cooperazione – Consolida, ha visto la partecipazione di rappresentanti di istituzioni sanitarie, sociali, del mondo della scuola e del terzo settore.
L’assessore alla salute politiche sociali, disabilità e famiglia Stefania Segnana ha condiviso e sostenuto la realizzazione di questo progetto: «Il fenomeno sociale di cui oggi si è parlato ci preoccupa ed è per questo che sosteniamo la necessità di sensibilizzare operatori socio sanitari e singole comunità al fine di intercettare i giovani e condividere strumenti e progetti mirati e destinati a dare risposte concrete a loro e alle loro famiglie. È importante infatti supportare non solo chi si trova a vivere in prima persona questa situazione di stallo e di precarietà, ma anche e soprattutto l’intera rete famigliare chiamata a sostenere e accompagnare il giovane nella consapevolezza che uscire dal disagio e riprendere in mano la propria vita è possibile e doveroso. Da parte di noi amministratori c’è la massima condivisione e attenzione verso il fenomeno che purtroppo con la pandemia è emerso in tutta la sua drammaticità».
In apertura del seminario Elena Bravi, direttrice della Direzione per l’integrazione socio sanitaria, ha evidenziato: «In merito al fenomeno dei Neet, che è stata giustamente definita una "generazione persa" ("lost generation") e di cui l'Italia gode di un triste primato, ulteriormente accentuato dopo la pandemia, le evidenze derivanti da esperienze europee di successo suggeriscono di intraprendere soluzioni connesse ai bisogni specifici sul territorio. È in questo ambito che si inserisce il progetto COPE, una sfida di elevata integrazione socio-sanitaria, che si rivela come un'esigenza non più eludibile per rispondere al rischio della grave esclusione economica, sociale e relazionale dei nostri ragazzi».
COPE è un progetto di innovazione e ricerca finanziato nell’ambito del programma dell’Unione europea per l’occupazione e l’innovazione sociale (EaSI). Il progetto si propone di attuare interventi di accompagnamento integrati basati su un approccio di prossimità relazionale per l'inclusione sociale e il benessere di giovani di età compresa tra 15 e 29 anni non impegnati nello studio, che non lavorano e non inseriti in programmi di formazione professionale (Neet, l’acronimo di Not in education, employment, or training). È prevista la costruzione di infrastrutture locali (Hub) in collaborazione tra agenzie e risorse del territorio (ente pubblico, terzo settore e non solo) per sensibilizzare e favorire l’inclusione sociale e l’occupazione.
Il progetto pilota vene realizzato in Trentino e in Portogallo. A partire dallo scorso maggio, un gruppo di operatori di rete di prossimità (link worker) si è formato sulla metodologia e sugli strumenti adottati dal progetto. Attraverso l’attivazione dei link worker, figure di collegamento tra la persona e le reti sociali di mutuo sostegno disponibili nella comunità, si costruirà un rapporto di fiducia con ogni giovane Neet assicurando ascolto, empatia, coaching e supporto motivazionale. Il gruppo trentino coinvolge principalmente operatori delle Cooperative sociali socie di Consolida, Centri per l'impiego e servizi dell’Apss ma è previsto anche il coinvolgimento di associazioni di volontariato, parrocchie, società sportive e imprese.
In questa fase il progetto punta a rafforzare la rete in tutti gli ambiti territoriali, stringendo nuove alleanze con quelle realtà – sociali, private, pubbliche o di altro genere – interessate a supportare i progetti individualizzati dei giovani e a facilitare l’accesso dei Neet alle progettualità offerte dalla sperimentazione. Coloro che intendano partecipare al progetto o segnalare situazioni sulle quali è possibile attivare un intervento può scrive a: cope@provincia.tn.it. Informazioni in: https://copeproject.eu/; https://www.youtube.com/watch?v=5V8YVn_XfA0.