Molestie sulle donne, dopo Rimini l’Associazione alpini lancia una campagna ascolto e un sito internet

L’Ana: «Importante promuovere un cambiamento culturale, i nostri associati sorveglino sui comportamenti»

LA PETIZIONE.  Undicimila firme per sospendere pr due anni le adunate



TRENTO. Il caso delle molestie alle donne denunciate all’adunata di Rimini dello scorso maggio non resta senza conseguenze in casa degli alpini. Sulle molestie fisiche e verbali verso le donne è "importante promuovere un cambiamento culturale che passi in primo luogo attraverso l'esempio: abbiamo avviato al nostro interno un progetto di sensibilizzazione attraverso cui i nostri associati sappiano riconoscere i comportamenti inadeguati ed al tempo stesso si adoperino a sorvegliare in modo che tali comportamenti non vengano mai agiti, da nessuno". Lo comunica l'Ana, l'Associazione nazionale alpini, che attraverso le ottanta sezioni sparse in tutta Italia ed una pagina online (www.controlemolestie.it) auspica "confronti e alleanze con chiunque voglia veramente dare un contributo positivo perché il cambiamento sia reale, portando il messaggio ovunque sia possibile, comunicandolo ad una platea sempre più ampia".

Per dare a questa sfida un'opportunità di realizzazione concreta, Ana intende ascoltare "le voci più diverse, sempre a disposizione per lavorare con tutti, come abbiamo sempre fatto nella nostra storia, senza preconcetti". Dopo l'Adunata di Rimini, spiegano gli alpini, "abbiamo avviato, proprio basandoci sui nostri valori, incentrati su spirito di servizio, solidarietà, amore per la convivenza e la pace, una riflessione profonda e concreta anche sul tema dei comportamenti molesti: in Italia il 31% delle donne tra i 16 e i 70 anni ha subito una qualche forma di violenza fisica o sessuale (fonte: Istat). Parliamo di quasi 7 milioni di donne, ovvero una su tre. Oltre l'80% delle donne è stata oggetto di molestie verbali: fischi, approcci a sfondo sessuale, che in altre nazioni costituiscono reato. È una situazione non accettabile in una società civile e libera, in difesa della quale l'Associazione nazionale alpini lavora da 103 anni". 













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