Minibus a chiamata, progetto pilota in arrivo
Nel 2021 si potrà prenotare un trasporto dalle zone non coperte dalle attuali linee Inaugurato in stazione il Mobility Point, informazioni per dieci venerdì dalle 15 alle 20
MERANO. Merano pensa al futuro della sua mobilità lanciando una suggestione estiva: «Cambiare gusto del gelato fa bene!». Il motto è dell'assessora alla mobilità Madeleine Rohrer, la quale ieri mattina nel corso della presentazione del progetto “Mobility Point” ha spiegato con una metafora la sua idea di mobilità per il futuro: «Bisogna immaginare che dopo tanti anni nei quali abbiamo mangiato sempre lo stesso gusto di gelato, è venuto il momento di cambiare e passare dalla nocciola al pistacchio, ad esempio. Questo, per spiegare come dopo avere vissuto la mobilità in città nello stesso modo per decenni, è giunta l'ora di cambiare radicalmente, per il rispetto dell'ambiente e anche grazie all'utilizzo delle nuove tecnologie». Quindi, nell'ambito del progetto Interreg Mentor, il Comune ha avviato proprio ieri dalla stazione ferroviaria centrale, una campagna di informazione sui servizi di mobilità disponibili in città. E il minibus on demand, vale a dire a richiesta, fa parte del prossimo futuro.
Stazione.
Il Mobility Point, allestito per dieci venerdì dalle 15 alle 20 nei pressi dell'uscita del sottopasso ferroviario, offrirà un check up gratuito per le biciclette. Il punto informativo proporrà ai cittadini anche una serie di informazioni sui servizi di mobilità come il bike sharing e il car pooling, già presenti sulla piattaforma mobility.meran.eu.
In collaborazione con Noi Techpark, Sasa e i partner svizzeri del Comune di Briga-Glis e Postauto, Merano è dunque alla ricerca di forme innovative di mobilità per fare in modo che tutti i servizi disponibili sul territorio rispondano a un’unica applicazione, la quale nei prossimi mesi verrà ampliata per contenere tutte le offerte dei mezzi pubblici, ferrovie comprese, ma anche di car sharing e car pooling. Il tutto, per favorire cittadini e turisti nella ricerca della mobilità multimodale ideale per le loro esigenze. «Il servizio per la mobilità che abbiamo in mente dovrà essere come un contratto per un cellulare, il quale offre non solo il servizio di chiamata e messaggistica, ma anche un'altra serie di servizi che completano il ventaglio delle esigenze dell'utente», spiega Rohrer.
Bus on demand.
A tal proposito, a partire dal 2021 Merano sperimenterà il primo autobus a chiamata della provincia. «Dal prossimo anno partirà un esperimento che promette di essere da guida per tutta la provincia» aggiunge l’assessora. «Infatti, dopo l'autobus senza autista, Merano proporrà il primo bus a chiamata che con partenza e arrivo in piazza Terme potrà essere direttamente prenotato dai cittadini». In pratica, il minibus con una capienza massima di otto persone, compierà un percorso circolare attorno alla città con partenze ogni ora per un minimo di due prenotazioni tramite App o chiamata che dovranno avvenire un'ora prima della partenza per una durata del viaggio che non supererà i 50 minuti, andando però a coprire anche le zone di Maia Alta attualmente prive di servizio autobus. Il servizio, rivoluzionario per la città, sarà attivo dal lunedì al venerdì con orario ancora da definire. Sulla pagina dell’amministrazione comunale per gli interessati è possibile compilare un questionario che aiuterà alla taratura del servizio sulla base delle necessità dei potenziali utenti.
Mentor, progetto Interreg.
Come detto, anche questo progetto è parte del programma Mentor grazie al quale nel periodo 2019-2021 la Municipalità meranese investirà 597 mila euro per adottare tutta una serie di provvedimenti atti a sviluppare nuove forme di mobilità, mentre la Sasa, società alla quale il Comune partecipa, ne investirà 348 mila. Questi importi verranno rimborsati completamente sia all'Comune sia a Sasa dai fondi europei del Programma Interreg V-A Italia-Svizzera e da finanziamenti statali. Ulteriore partner di progetto è il Noi Techpark con un budget di 219.457 euro.