L’intervista

Messner: «Il mio testimone? Solo a mia moglie Diane»

Il re degli Ottomila, che il 17 settembre festeggerà gli 80 anni, parla del suo ultimo libro e dei rapporti difficili con i figli: «Sono stato un padre poco presente, ma rivendico di poter vivere la mia vita»



BOLZANO. «Sono stato molto fortunato a trovare una donna come Diane. Lei, solo lei, può portare avanti, nei prossimi anni, la mia missione per tenere vivo l'interesse verso l'alpinismo tradizionale. Solo lei può raccontare alle nuove generazioni le avventure che io ho vissuto sulle montagne più alte del mondo. I miei figli non si sono mai interessati più di tanto e adesso tentano addirittura di bloccarmi nel mio lavoro. La cosa mi rattrista molto». Reinhold Messner, il Re degli Ottomila che il 17 settembre compirà 80 anni, nell'ultimo libro in uscita tra poche settimane parlerà oltre che di montagna, di conquiste, di avventure anche della grande "tristezza" per i rapporti con i figli che nell'ultimo periodo sono andati in frantumi. Una vicenda personale di cui, qualche settimana fa, aveva parlato per la prima volta con la rivista germanica "Apotheken Umschau".

L'amarezza

Nel momento forse emotivamente più complicato della sua vita, è diventato invece ancora più forte il legame con Diane Schumacher, 44 anni, l'affascinante compagna, sposata tre anni fa, con cui condivide ora nuovi progetti in giro per il mondo. «Il titolo del libro - anticipa - sarà "Gegenwind": Vento contro. Perché è stato così in tutta la mia vita. Avevo il vento contro quando rischiavo la vita scalando le cime himalaiane; lo avevo quando ho cominciato a realizzare i miei Musei. A partire da Castel Firmiano per il quale ho passato tante notti insonni».

Poi qualche anno fa - quando è finito il matrimonio con la seconda moglie - quel "vento" ha cominciato a spirare forte, entrando dentro le mura di casa. Fino a mettere in difficoltà i rapporti con i figli (una dalla prima moglie; tre dalla seconda, ndr). «Da quando ho deciso di donare quasi tutto il mio patrimonio (si parla di un valore complessivo stimato in circa 30 milioni di euro, ndr) ai miei figli, qualcosa in famiglia si è spezzato in maniera irrimediabile». Messner non ha dubbi: è stato un errore. «Non ho seguito il consiglio del mio notaio che mi aveva ripetuto più volte: non dare via tutto. Stai attento, perché potresti pentirti. Ma ho sempre avuto fiducia nella mia famiglia; ero sicuro che sarebbe rimasta unita. Purtroppo, le cose sono andate diversamente».

Tutta colpa dell'eredità? Il grande alpinista riconosce di essere stato un padre poco presente, perché l'amore per la montagna unito al desiderio di spostare sempre più avanti i propri limiti, lo ha portato ad essere spesso via. «Le spedizioni - ne ho fatte circa un centinaio - implicano tanto allenamento, preparazione, concentrazione, lunghi periodi trascorsi in terre lontane. Alle quali si sono poi aggiunte le trasferte in mezzo mondo per raccontare le mie esperienze. Tutto ciò ha sicuramente influito nel rapporto con i miei figli, però era la mia vita. Rivendico il diritto di fare la mia vita e anche oggi non mi faccio rubare da nessuno la libertà di scegliere di vivere come voglio».

Il legame con Diane

Intervistata dalla Rai di lingua tedesca Diane Schumacher si rammarica della situazione che si è venuta a creare all'interno della famiglia Messner, ma ora guarda al futuro con Reinhold: «So che non abbiamo davanti tutto il tempo che hanno le altre coppie, per questo è importante che io mi dedichi a lui e a noi due». La moglie esclude che le tensioni influiscano sul loro rapporto: «La nostra relazione è molto stabile. Essere presenti l'uno per l'altra, anche nei momenti difficili, è ciò che conta di più». Dopo essere stati negli Stati Uniti, partiranno a breve per la Polonia per un ciclo di conferenze. «Il 17 settembre - promette Messner - saremo di nuovo qui, per festeggiare assieme a pochi amici il mio compleanno, in montagna». 













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