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Mentre il Patt si “imbarazza” per la sentenza del Tar, il Pd accusa: “Inerzia ingiustificabile della Provincia”

Bloccata l’ordinanza di Fugatti, il Patt si è schierato nettamente a favore della Provincia: “Amarezza e rabbia nel ricordo di Andrea Papi: c’è sfiducia, scoramento e imbarazzo”. Il Pd Trentino, invece: “Il centrodestra mettesse la metà dell’impegno messo per ‘sistemare poltrone e spartirsi la torta’ nella questione”



TRENTO. "Apprendiamo basiti della decisione del Tar di Trento che ha bloccato l'ordinanza del presidente Fugatti che disponeva la soppressione dell'orsa KJ1, responsabile dell'aggressione successa pochi giorni fa a Dro ai danni di un turista. Ricordiamo, con amarezza e tanta rabbia, che l'orso che ha ucciso Andrea Papi era oggetto di un'ordinanza di abbattimento, sospesa anche quella dai giudici. Se dovesse succedere un secondo tragico evento, di chi sarà la responsabilità? Di chi ha dimostrato ancora una volta di vivere lontano dalla realtà del nostro territorio?". Lo scrive in una nota il, Partito autonomista trentino tirolese.

"La sospensiva di oggi è frutto di un sistema che tutela oltre ogni limite i grandi carnivori, anche più della vita umana. Un sistema che dà voce agli animalisti da salotto che pontificano dagli studi televisivi senza conoscere nei fatti la nostra realtà. I cittadini trentini e gli ospiti che scelgono la nostra Provincia quale meta turistica hanno invece il diritto di vivere in sicurezza e tranquillità il territorio, così come hanno diritto di vivere le attività legate al settore della zootecnia e i tanti altri animali vittime anche loro dei grandi carnivori, orsi o lupi che siano. Un settore strategico per l'economia montana e per il mantenimento del nostro territorio. La situazione è diventata insostenibile e questa decisione non solo contribuisce a delegittimare le istituzioni, ma crea un clima di sfiducia, scoramento e imbarazzo. Prima che sia troppo tardi si deve consentire di contenere i numeri dei grandi carnivori", conclude la nota del Patt

La reazione alla sentenza del Pd Trentino, è stata di tutt’altro taglio: "Ci mettessero metà dell'impegno che hanno messo in questi mesi e ore a sistemare poltrone e a spartirsi la torta forse si comincerebbe a vedere un'altra gestione della "questione orso". Il centrodestra è al governo da sei anni, anni di completo abbandono degli strumenti veri di gestione della specie orso. Grazie alle minoranze è a disposizione, dalla scorsa legislatura, lo stanziamento per assumere nuovi forestali ma non è ancora stato fatto nulla e nel frattempo il panico aumenta e con esso il conflitto tra Trentini e, appunto gli orsi”.

”E non funziona nemmeno più il teatrino di dire che è colpa d'altri, come abbiamo visto nuovamente fare l'altro giorno dall'assessore competente che chiamava in causa l'euro deputato sudtirolese, (peraltro espressione della forza politica con la quale governano in regione). La situazione non è più ordinaria e necessita di uno sforzo straordinario a partire dalle risorse umane che si dedicano alla sua gestione, per ridare ai cittadini la certezza che l'ente pubblico governa il tema. Il presidente e la giunta hanno tutti gli strumenti per tutelare la popolazione dagli orsi pericolosi, sulla cui rimozione abbiamo sempre convenuto come strumento per salvaguardare la specie e la convivenza . Ora e non domani". Lo scrivono in una nota Alessio Manica, capogruppo provinciale Pd del Trentino, ed il segretario Alessandro Dal Ri













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