lo scontro

Medici trentini pronti allo sciopero, Segnana dura: «Incomprensibili certe rivendicazioni»

L’assessora: «Il sistema attraversa un periodo difficile, certe richieste rischiano di creare difficoltà immotivate»



TRENTO. Scontro sullo sciopero (per ora paventato) a dicembre dei medici in Trentino. Alcuni sindacati di categoria hanno annunciato ieri (14 ottobre) una mobilitazione per denunciare uno stato della sanità trentina “sull’orlo del baratro”, caratterizzata dalla “fuga di professionisti dagli ospedali per turni massacranti, disorganizzazione e schizofrenia decisionale”. "Nei mesi di ottobre e novembre - hanno annunciato Anaao-Assomed, Aaroi-Emac, Anpo, Federazione Fassid Fvm e Federazione Cimo-Fesmed - organizzeremo assemblee in ogni ospedale per informare i colleghi e la popolazione di quanto sta accadendo. Una mobilitazione che, in assenza di risposte chiare da parte della politica, culminerà in uno sciopero di dirigenti medici, veterinari e sanitari nel mese di dicembre".

Dura la risposta dell’assessora provinciale alla sanità Stefania Segnana (Lega): “È difficile comprendere la posizione di alcuni sindacati che invitano i medici allo sciopero – scrive in una nota – spiace anche constatare che per alcune categorie non siano sufficienti risorse che altri operatori sanitari hanno ampiamente accettato e concordato per il 2016-2018 e che non vi sia apertura sugli accordi normativi per il 2019-2021, con logiche che rischiano di apportare un danno economico agli stessi interessati. Riguardo poi a presunte chiusure verso il dialogo va ribadito che la Giunta non si è mai sottratta al confronto e anzi l'impegno è sempre stato verso il pieno riconoscimento del lavoro dei medici e verso l'ottimizzazione degli aspetti organizzativi e gestionali".

"Appare di difficile comprensione – prosegue l’assessora – la richiesta di riaprire una trattativa ormai chiusa per il triennio 2016-2018, che ha già portato a regime per le altre categorie della sanità e del pubblico impiego l'adeguamento delle retribuzioni. Al momento opportuno non erano state minimamente avanzate e adesso le richieste rischiano non solo di creare difficoltà immotivate al sistema - che già si trova ad affrontare un periodo difficile - ma di impedire che i fondi già stanziati per il triennio 2019-2021 non vengano corrisposti. Non solo la Provincia, ma anche Apran si era già detta disponibile ad erogare sia gli arretrati 2021, sia la vacanza contrattuale e anche l'una tantum legata al periodo della pandemia per i dirigenti medici, per un totale di oltre 21 milioni di euro su un totale di 40 milioni complessivi per tutto il comparto".













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