Maltrattamenti a Ginecologia, assolti Tateo e Mereu: «Il fatto non sussiste»
Il procedimento scaturito dalle indagini per la scomparsa della giovane dottoressa del S.Chiara Sara Pedri. Per l'ex primario e la vice l’accusa aveva chiesto 4 anni e due mesi
L’ACCUSA. Chiesti 4 anni e due mesi per l’ex primario Tateo
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TRENTO. L'ex primario dell'ospedale Santa Chiara Saverio Tateo, e la sua vice, Liliana Mereu, sono stati assolti con formula piena dal gup del Tribunale di Trento Marco Tamburrino, dalle accuse di maltrattamenti in concorso e in continuazione nei confronti del personale del reparto.
Secondo il giudice, che ha applicato l'articolo 530 comma due del codice di procedura penale, il fatto non sussiste.
Tateo e Mereu erano imputati per maltrattamenti in concorso e in continuazione nel reparto di ostetricia e ginecologia del S.Chiara, un procedimento scaturito dalle indagini seguite alla scomparsa, il 4 marzo 2021, della giovane ginecologa forlivese del S.Chiara, Sara Pedri.
Durissimo il commento dell'avvocato di Tateo, Salvatore Scuto: "Sono state sgretolate le contestazioni ascritte a Saverio Tateo, riportando la vicenda all'accertamento effettivo dei fatti e non alle dichiarazioni riguardanti vaghe volontà di persecuzione. La sentenza ricostruisce l'integrità del dottor Tateo dal punto di vista umano e professionale" .
L'accusa, rappresentata dalla pm Maria Colpani, aveva chiesto per entrambi una pena di quattro anni, due mesi e venti giorni. Dall'inizio del procedimento gli imputati, attraverso i loro difensori, avevano contestato ogni addebito.
Qui le reazioni degli avvocati di Liliana Mereu e di sette delle parti civili.