Mafie, “Il Trentino non è esente da rischi”
Secondo il rapporto della Direzione Investigativa Antimafia "Bolzano è invece interessante per appalti e truffe per la percezione di contributi pubblici”
IL PROGETTO Criminalità organizzata, una strategia contro le infiltrazioni in Trentino
LA SENTENZA Processo Perfido, 76 anni complessivi agli 8 imputati
TRENTO. "Il tessuto economico della provincia di Trento non è immune a forme di ingerenza da parte delle organizzazioni criminali di tipo mafioso, sebbene perpetrate con modalità di penetrazione sociale e forme di controllo del territorio meno evidenti di quelle che hanno afflitto nel tempo altre realtà della Penisola".
È quanto si legge nella relazione della Direzione Investigativa Antimafia al Parlamento relativa al secondo semestre 2022.
"Al di fuori delle aree d'origine e in contesti territoriali particolarmente floridi come quello del Trentino, le mafie sono pronte a cogliere sempre nuove opportunità di business utili a riciclare e reinvestire i loro capitali illeciti", prosegue la relazione.
"Anche Bolzano, importante polo industriale e centro del settore terziario, suscita da sempre l'interesse per quelle formazioni criminali maggiormente attive a insinuarsi nei settori economico-finanziari, mediante il controllo degli appalti e la commissione di truffe finalizzate all'indebita percezione dei contributi pubblici", ribadisce la Dia.