la polemica

Lucia Coppola contro la Trento-Bondone: «La gara è pericolosa e la ricaduta scarsa: meglio fermarla»

La consigliera provinciale prende posizione dopo l’incidente che ha visto una macchina uscire di strada e investire un commissario di gara: «Provincia e Comune valutino di sospendere la manifestazione»

LE FOTOl'auto finisce fuori strada e contro un albero

IL VIDEO: anche l'auto che va a fuoco durante la gara



TRENTO. «Da sempre nutro delle perplessità sulla opportunità di autorizzare la gara automobilistica Trento-Bondone, una manifestazione che se in passato ha avuto certamente un ruolo indiscutibile per far conoscere Trento e la sua montagna, negli anni ha mostrato tutti i suoi limiti. Anzitutto desidero sollevare le questioni di sicurezza». A dirlo è la consigliera provinciale Lucia Coppola alla luce di quanto è successo domenica 4 luglio durante la competizione automobilistica Trento-Bondone, ovvero l’incidente che ha visto protagonista una delle macchine in gara che finendo fuori strada ha travolto una persona, un commissario in servizio sul tracciato. L’uomo, un54enne, è stato portato in ospedale con l’elisoccorso con ferite importanti alle gambe mentre più lievi le ferite subite dal pilota della Bmw M3. La consigliera provinciale chiede lo stop della manifestazione.

«Quest’anno, a causa dell’emergenza Covid, non sono stati ammessi spettatori ad assistere alla manifestazione – scrive Lucia Coppola nella sua interrogazione alla giunta provinciale – ma negli ultimi anni si sono registrati molti incidenti, simili a quelli di ieri. E’ chiaro che una eventuale uscita di strada di un veicolo potrebbe provocare molti feriti e forse anche vittime se avviene in un luogo dove sono assiepati gli spettatori. E’ vero che lungo tutto il percorso sono esposti, a cura degli organizzatori, cartelli con la scritta “sosta vietata al pubblico”, ma è altrettanto vero che né l’organizzazione né le forze di pubblica sicurezza sono mai stati in grado di far rispettare i divieti».

Coppola fa riferimento anche a «velocità e potenza delle autovetture che negli anni probabilmente è più che raddoppiata. In molti punti il guard rail, omologato per contenere vetture normali in caso di sbandata, potrebbe trasformarsi in una ghigliottina per il pilota poiché alcuni modelli di autovettura possono tranquillamente infilarsi sotto il guard rail in caso di fuori pista (come è successo ieri con una autovettura “tipo formula”)». 

Poi punta l'attenzione sugli interessi economici in gioco, provenienti anche dalla presenza di tifosi lungo il tracciato con camper e tende: «Ma ne vale la pena, considerata la scarsa ricaduta? Lo scarso interesse dei media sta a dimostrare, implacabilmente, che l’appeal sul grande pubblico di questo tipo di manifestazioni è praticamente irrilevante e quindi, a maggior ragione, si impone una valutazione “costi-benefici».  E poi punta il dito su quello che dice essere «il malumore che solleva fra i residenti la prolungata chiusura della strada (anche oltre i tempi di gara): aree praticamente isolate per due giorni e i residenti sono confinati in casa sia per l’impossibilità di muoversi liberamente, sia per la necessità di sorvegliare le proprie case e i propri beni. Per non parlare del fastidio di dover esibire documenti attestanti la residenza. In conclusione, se in passato ad opporsi a questa manifestazione erano “i soliti ambientalisti” contrari al rumore ed al puzzo insopportabile di idrocarburi, inevitabilmente accusati di contrarietà “ideologica”, oggi a protestare sono semplici cittadini che vivono e risiedono sulla montagna di Trento».

Da qui la decisione di interrogare il presidente della Provincia Fugatti per sapere: "se con il Comune di Trento sono mai stati considerati i costi-benefici della cronoscalata Trento-Bondone e in caso positivo quali sono state le conclusioni; se non ritenga che il percorso stradale non offra garanzie di sicurezza né per i concorrenti in gara, né per chi li segue; se non intenda valutare con il Comune di Trento di sospendere questa gara che reputo pericolosa, inquinante e altamente impattante per la popolazione e anche per i numerosi animali selvatici che popolano la montagna".













Scuola & Ricerca

In primo piano