Tracce del radiotelegrafista Ricci
Kristian Civetta ha ritrovato documenti sulla morte in Russia
LASINO. Un’interessante ed inconsueta serata si è tenuta nella sede della sezione Ana di Lasino per iniziativa del suo capogruppo Renato Pedrini in collaborazione col direttivo della sezione di Calavino. Si era a conoscenza che Kristian Civetta, neo concittadino del comune di Madruzzo, nel coltivare la sua passione di ricercatore storico sulla Seconda guerra mondiale ed in particolare per la triste sorte di numerosi saldati italiani nella “Campagna di Russia”, era riuscito a trovare durante uno dei suoi frequenti viaggi in Russia nella zona del Don - dove si svilupparono nel biennio 1941-1942 una serie di sanguinose battaglie, in cui perirono alcune decine di migliaia di soldati italiani, in buona parte alpini - è riuscito a trovare tracce di Ildebrando Ricci di Calavino presso una casa di quella sterminata campagna, dove nel dicembre del 1942 venne ospitato per un po’ di tempo durante una fase di ripiegamento della “Divisione Pasubio” di cui faceva parte come radiotelegrafista. Si tratta di un paio di cartoline di corrispondenza ricevute in quella terra lontana da amici e conoscenti di Bolzano e queste saranno consegnate ai parenti, che vivono a Calavino, fra cui il nipote Silvano, che, presente alla serata, ha raccontato come lo zio avesse partecipato nella sua pur breve esistenza a ben 3 guerre: quella d’Abissinia, quella d’Albania ed infine nel secondo conflitto mondiale in Russia, da dove non fece più ritorno. Solo nel 1965 i familiari ebbero notizie dal Ministero della Difesa italiano, che il loro caro era morto nel corso del 1943 in un ospedale russo per un’infezione intestinale, dovuta alle difficili condizioni fisico-ambientali, aggravate da fame e freddo.
Kristian Civetta, che fa parte dell’associazione di volontariato Napv, costituita da alcune piccole realtà museali, sparse in varie città italiane (fra cui la “Gotica” di cui fa parte il nostro interlocutore), che s’interessano delle vicende militari della 2° Guerra mondiale e da alcuni anni a questa parte segue con particolare interesse la situazione dei soldati italiani morti in Russia, ha compiuto nel periodo di ferie dei soggiorni di alcune settimane, toccando via via le località che sono state teatro di aspri combattimenti e dove sono stati sepolti circa 75 anni fa in fosse comuni improvvisate migliaia di soldati (anche ungheresi, tedeschi, …). Civetta ha potuto seguire delle campagne di scavo, operate per lo più su iniziativa del governo tedesco, ricavandone una visione straziante dei resti umani, avvolti ancora nelle divise militari ed è rimasto impressionato dagli stracci (“peze”), che avvolgevano i piedi e il capo per difendersi dal freddo insopportabile.
Data la presenza di alcuni amministratori di Madruzzo è nata l’idea di organizzare prossimamente una serata per la popolazione nel corso della quale sarà presentato un video. (m.b.)