«Servono opere ed eventi per rilanciare la borgata» 

La chiusura recente di 11 negozi a Mezzolombardo preoccupa Luigi Rossi del Pd «Aree verdi, piste ciclabili e iniziative per intercettare potenziali turisti»


di Anna Tava


MEZZOLOMBARDO. Sono ormai diverse le attività commerciali, come abbiamo scritto qualche giorno fa, che a Mezzolombardo hanno chiuso i battenti e camminando nel centro del paese si può notare come sia calato l’afflusso di gente in cerca di buoni acquisti.

Nel 2017 ha chiuso la storica macelleria Riccamboni, sotto il colonnato in via Degasperi, e non ci sarà passaggio di mano, con dispiacere per l’affezionata clientela. Saracinesca giù anche per la seconda gioielleria Topkapi, il Max Mode, la Pasticceria Toniolli, lo spaccio pannolini, il bar Caffè Ristretto, la profumeria Brio, la fioreria Primavera, il negozio di servizi matrimoniali in via Garibaldi, il bazar Tait in via Roma; il negozio di abbigliamento a fianco del Bar Posta, che poco prima era una panetteria. È andata via anche una banca: il Credito Valtellinese. Al Rotalcenter hanno cessato il negozio di moda Perla Nera e del Prodet. Qualcuno invece si sposta, cercando maggiore visibilità, come ad esempio Bebé D’Amour, abbigliamento per bambini, che si trasferisce nell’ex negozio di alimentari Boz, in via Mazzini. Ma i più pongono fine alla propria carriera e chiudono bottega; arrivati alla pensione, non tramandano ai figli il mestiere né trovano a chi vendere la licenza.

Aprire un negozio è diventato assai difficile a causa degli affitti sempre alti, del ridotto giro d’affari e delle vendite in internet. “Il Documento Unico di Programmazione elaborato dalla Giunta comunale dichiarava 11 attività finanziarie, manifatturiere, chiuse nei primi sei mesi dell’anno scorso. La crisi di attrattività è grave, in particolare nel nostro comune. La punta negativa è stata lo spostamento a Trento dell’Agenzia delle Entrate, che, oltre a causare disagi alla popolazione, ora costretta a recarsi a Trento, ha portato via l’indotto che la sua presenza determinava per l’economia” riflette Luigi Rossi, del Pd, secondo il quale, pur consapevole delle molteplici motivazioni in campo, mancherebbe un progetto di complessiva riqualificazione del paese: “Servirebbero aree verdi e pedonali, piste ciclopedonali. Penso al collegamento ciclabile tra la Rocchetta e il Noce, che permetterebbe di intercettare le potenzialità legate al cicloturismo. Andrebbero inoltre pensate e programmate iniziative ed eventi di ampio respiro per dare visibilità alla borgata”.













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