Ora a Lavis nessuno perderà più tempo ai passaggi a livello 

Ieri alla cerimonia molte autorità e tanta gente entusiasta per gli ottocento metri di binari interrati e raddoppiati


di Daniele Erler


LAVIS. Quando il treno della Trento-Malé, partito al mattino dalla città, sta per arrivare a Lavis e imbocca la discesa che porta alla galleria e ai binari interrati, le macchine fotografiche iniziano a scattare. I bambini si alzano dai loro posti a sedere, guardano fuori e non trattengono più l’entusiasmo. Quando poi si arriva alla stazione, vicino ai binari ci sono già due ali di folla ad attendere.

Eccola qui la Lavis che festeggia il traguardo storico: non solo una nuova stazione, ma soprattutto l’interramento di circa 800 metri di binari, con l’eliminazione dei passaggi a livello. L’orologio segna le 11 e 12 minuti di ieri quando Pietro, un ragazzino dallo sguardo vispo e i capelli biondi, riesce con qualche sforzo a tagliare il nastro: e lui non sa che sono già passati quasi 25 anni dalla prima volta che qualcuno ha osato sognare quest’opera. Il sindaco di Lavis Andrea Brugnara, sotto il sole cocente e con la voce che a tratti si rompe per l’emozione, cita addirittura Seneca: «Non è vero che abbiamo poco tempo, la verità è che ne perdiamo molto». E la spiegazione è questa: «Per noi lavisani questa non è solo un’opera di alta ingegneria e una felice soluzione urbanistica – dice Brugnara – ma è soprattutto un guadagno: ci riappropriamo di parte del nostro tempo che ogni giorno ci veniva portato via».

Mentre il Gruppo strumentale giovanile di Lavis intona l’inno al Trentino, la stazione è ormai piena di persone. Il presidente della Provincia Ugo Rossi, che abita proprio a Lavis, è arrivato in bicicletta: «Grazie a quest’opera la Trento-Malé è più veloce e più sicura, ma soprattutto abbiamo una stazione che è intermodale – dice – si può arrivare qui con la bicicletta o con il mezzo privato, lasciarli nel parcheggio e poi arrivare in fretta a Trento». Da oggi la stazione è aperta e operativa, ma questo è il presente, per il futuro si continua a sognare la Trento-Malé trasformata in una sorta di metropolitana. «Non solo abbiamo interrato i binari, ma a Lavis li abbiamo raddoppiati – spiega Monica Baggia, presidente di Trentino trasporti – così riusciamo a guadagnare qualche minuto in velocità. Ma per fare davvero la differenza servirebbe il doppio binario fino a Trento. Così riusciremmo ad aumentare anche il numero delle corse: sarebbe davvero come avere una metropolitana. I lavori per l’accesso della ferrovia al tunnel del Brennero andranno ad influire anche su questo, stiamo spingendo perché siano compatibili anche con il futuro della Trento-Malé». Mentre il treno riparte in direzione Trento, gli ultimi bicchieri del brindisi sono ormai vuoti e la festa è finita, guardando da lontano la stazione di Lavis che inizia a svuotarsi, la mente ritorna all’apertura del cantiere, il 28 giugno 2016. Sono passati poco più di due anni. E Lavis sembra già un paese diverso.













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