Nuovo impianto a microjet nelle campagne di Calavino 

L’investimento. Il Consorzio di Miglioramento Fondiario investe un milione e mezzo di euro per ammodernare e ampliare le tubazioni. Ora il controllo avviene “ in remoto” via radio


Mariano Bosetti.


Madruzzo. Nonostante che il Consorzio di Miglioramento Fondiario di Calavino, uno dei primi a costituirsi in valle dei Laghi alla fine degli anni ’50, avesse già realizzato verso la metà degli anni ’60 il primo impianto di irrigazione a pioggia per la campagna del comune catastale di Calavino e poi via, via nei decenni successivi avesse adeguato l’impianto alle modifiche introdotte ai fini del risparmio idrico l’impiego di irrigatori a microjet, ha successivamente esteso il proprio raggio d’azione ricomprendendo nel proprio perimetro consorziale il territorio catastale di Lasino (previo distacco di tale superficie agraria dal Cmf Valle di Cavedine).

I dettagli dell’operazione

Un’operazione, questa, legata al fatto che il territorio di Calavino era (ed è) l’unico paese in valle di Cavedine ad avere una buona disponibilità idrica in grado di rispondere sia alle esigenze igienico-alimentari per il consumo umano (le sorgenti di Calavino forniscono acqua potabile a Calavino, Sarche, Pergolese, S.Massenza e al comune di Cavedine), ma anche nella fattispecie per la campagna. Si era pertanto provveduto in un primo tempo ad irrigare la campagna a nord dell’abitato di Lasino (località “Pradi”) anche perché buona parte delle proprietà agricole appartengono ad agricoltori di Calavino ed in queste settimane sono in piena attività i lavori, relativi alle altre aree agricole, in particolare l’area a ovest del paese, comprese le alture di San Siro.

Più superficie coperta

L’opera non riguarda soltanto l’estensione della superficie irrigata mediante impianto sottochioma a goccia, ma anche l’ammodernamento di tutto l’impianto irriguo esistente mediante automazione via radio. L’opera presenta un costo complessivo di circa un milione e mezzo di euro, di cui 1.293.000 euro per opere a base d’asta. L’esecuzione dell’opera è stata assunta da un’Associazione Temporanea d’Impresa (ATI), costituita da tre società (Idrotech – Pedrotti Impianti e Tecnoimpianti Paternoster), che avranno a disposizione 300 giorni per completare l’opera (prevedibilmente nei primi mesi del 2020). Responsabile dei lavori è Pisoni Oreste, da un trentennio alla guida come presidente del Consorzio, progettista e direttore dei lavori ingegnere Lorenzo Cestari e coordinatore per la sicurezza il geometra Maurizio Ricci. L’estensione del perimetro consorziale in quel di Lasino era stato motivato a suo tempo anche dalla necessità di porre fine alla cosiddetta “guerra dell’acqua”, che si era ingaggiata a fine anni ’90 fra il Consorzio di Calavino (concessionario di una derivazione di 22 litri al secondo sulla Roggia di Calavino in territorio di Lasino, località “Ma\ssiccia”) ed alcuni contadini di Lasino; contesa dovuta a prelievi abusivi con idrovore e soprattutto con la realizzazione di pozzi o in qualche caso con la formazione di piccoli invasi, che captavano rigagnoli superficiali che intaccavano qualche falda idrica poco profonda non permettendone lo sbocco naturale nella Roggia di Calavino e riducendone di conseguenza la portata, che in periodi di grande siccità estiva mettevano fuori servizio la stazione di pompaggio alla “Massiccia”.













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