Le lezioni online di musica della “Piccola Primavera”

GIOVO. Attività ferma, ma non troppo. Potrebbe essere questo lo slogan della banda “Piccola Primavera” di Verla di Giovo in questo 2020, anno molto particolare. Infatti anche nel settore bandistico,...


Marco Weber


GIOVO. Attività ferma, ma non troppo. Potrebbe essere questo lo slogan della banda “Piccola Primavera” di Verla di Giovo in questo 2020, anno molto particolare. Infatti anche nel settore bandistico, come in praticamente tutti gli altri settori del mondo del lavoro e non solo, le restrizioni imposte dal governo nazionale e provinciale per limitare il contagio da Covid 19 hanno obbligato a uno stop dell'attività. Prove settimanali comprese, ma non solo. Niente festa di gemellaggio con la banda di Morovalle (Macerata). Niente spettacolo musicale – teatrale programmato. Ovviamente niente concerti e sfilate.

Ma probabilmente ciò che pesa di più è la brusca interruzione dell'attività promozionale-formativa che era iniziata ancora durante l’inverno con il coinvolgimento e la collaborazione degli insegnanti della scuola primaria di Giovo. «Il progetto – afferma Ida Erler, componente il direttivo - prevedeva, durante le ore opzionali, un approccio alla musica attraverso la conoscenza diretta degli strumenti bandistici. Dando ai ragazzi la possibilità di fare le prime note. Ma la parte più bella era il farle assieme agli altri, provando così l’esperienza arricchente ed emozionante del suonare assieme: dell’essere banda». Ma con il lockdown, l'allontanamento sociale obbligatorio, ha bloccato tutto. «L’arrivo del famigerato virus – continua Erler - ci ha lasciati tutti sbigottiti, con altre cose a cui pensare, con tanti punti interrogativi ma, come spesso accade nei momenti di difficoltà e come ben riassumeva in nostro grandissimo Manzoni, la necessità aguzza l’ingegno».

Ecco quindi l'idea di sopperire con la tecnologia all'impossibilità del contatto diretto. Alcuni allievi e bandisti si sono messi in gioco spiegando a grandissime linee in un video il loro strumento. Ora i video sono sul canale YouTube della banda, su Facebook e su Instagram. «Certamente – ci tiene a precisare Erler - il grazie grandissimo del direttivo va a questi ragazzi volenterosi: non è facile mettersi davanti ad una telecamera, se non si è abituati a farlo. La nostra associazione, come tutte le altre, ha vissuto questo stop con apprensione e anche con tanto, tanto rammarico. Infatti questo 2020 era stato programmato con una serie di iniziative preparatorie a festeggiare il 125° anniversario che sarà celebrato il prossimo anno. L’iniziativa che maggiormente ci dispiace di dover rimandare è il gemellaggio con gli amici della banda marchigiana di Morrovalle che avevamo iniziato la scorsa estate e proprio in questi giorni avrebbero dovuto raggiungerci a Verla. Era in programma anche uno spettacolo con il coinvolgimento di altri artisti (musico-teatrale) che si sarebbe tenuto in teatro per poi essere replicato, con l’arrivo della buona stagione, in qualche angolo suggestivo del Comune di Giovo».

Niente di tutto questo si farà, ma l'attività della banda è salva, almeno in parte, grazie alla buona volontà dei bandisti e degli allievi protagonisti dei video, nonché della tenacia di un direttivo che, capitanato dal maestro Fabrizio Zanon, ha approvato, appoggiato e gestito questo progetto tecnologico. Nell'attesa di riprendere il progetto promozionale formativo “Scuolainbanda” sospeso causa Covid 19.

«Approfitto – conclude Ida Erler - per ringraziare gli insegnanti della scuola primaria di Giovo per la loro disponibilità. In particolare Christian Merci che assieme al maestro della banda, Fabrizio Zanon, sono sin dall'inizio in prima fila in questa iniziativa».















Scuola & Ricerca

In primo piano

l'allarme

Trento, il carcere scoppia. Aumentano anche le detenute

La garante provinciale Antonia Menghini: “Raggiunte più volte le 380 presenze”. Preoccupa pure la carenza dell'organico, in particolare di agenti di polizia penitenziaria. Nell'ultimo anno nella casa circondariale di Trento sono diminuiti gli atti di autolesionismo