«L’Asuc di Faedo sarà un valore aggiunto»
Il referendum di domenica. Il presidente in pectore della ricostituenda associazione è convinto che la stessa dovrà collaborare con chiunque verrà eletto in Comune nel 2020
Faedo. Dai voti ottenuti la scorsa domenica nei seggi di Faedo, c’è una buona probabilità che la rinata amministrazione separata di uso civico (Asuc) avrà come primo presidente Stefano Fontana. Presidente della Pro loco e custode forestale, ha infatti ricevuto 102 “preferenze” sulle 274 espresse. Ovviamente non sarà da solo, perché l’Asuc per essere gestita ha bisogno di altri quattro membri, che con ogni probabilità saranno: Marco Serafini, che ha ricevuto 52 voti; Andrea Fontana, 40; Paolo Calovi 34; Vincenzo Costa, 26. Saranno loro a ricominciare la storia dell’Asuc di Faedo, iniziata nel 1949, quando il paese era una frazione del Comune di San Michele all’Adige. Una storia durata fino al 1952, anno in cui vennero decisi lo scioglimento dell’ente e la nascita dell’attuale amministrazione comunale. Che dal primo gennaio 2020 decadrà.
Signor Fontana, chi ha spinto per rifondare l’Asuc a Faedo, nonostante la contrarietà del gruppo di minoranza?
Il gruppo che ha spinto a rifondare l’Asuc è un distillato delle associazioni del paese, che partecipano attivamente alla vita comunitaria. Insomma, persone che sono storicamente legate e credono nella storia e tradizioni di Faedo, fondamentali per mantenere la propria identità.
Quindi, quale sarà il compito da svolgere sul territorio e per la comunità?
Sicuramente di mantenere e valorizzare il territorio cercando di renderlo più fruibile per gli abitanti, andando quindi a migliorarne la qualità della vita.
Ma non c’è il rischio di entrare in contrasto con la futura amministrazione comunale?
Come dico sempre, l’Amministrazione separata di uso civico dovrà collaborare parecchio con chiunque verrà eletto nell’amministrazione comunale. Secondo me, avere una comunità viva, coinvolta, consapevole delle nostre intenzioni e per cui ci spenderemo nello spiegarle e che tiene al proprio territorio, è una sorta di valore aggiunto.
Perché ha deciso di farsi avanti per l’Asuc?
Beh, intanto ci terrei ha ringraziare tutte quelle persone che hanno scelto di votarmi. Ho scelto di farmi avanti perché la mia passione sono da sempre l’ambiente e il mio paese, che ho scolpito nel cuore e per il quale bisogna fare. Io e gli altri lo dimostreremo proprio con i fatti.
Vi aspettavate il risultato di domenica?
Sapevamo che il problema maggiore era la divisione in frazioni del comune. Allora ci siamo fatti il mazzo e siamo andati a spiegare lo scopo di queste votazioni anche a quei cittadini che appunto risiedono nelle frazioni.
Avete già degli obiettivi?
È ancora presto per entrare nei dettagli. Prima dobbiamo riunirci tra noi e soprattutto confrontarci con la popolazione. Ma l’obiettivo generale, come ho detto, è cercare di migliorare l’ambiente che ci circonda.