Il progetto irriguo “frena” servono 800 mila € d’opere
Il Consorzio Trebi-Pozze al lavoro. Il primo lotto è ancora fermo, nonostante sia stato votato nel 2012. Mancano le stazioni di filtraggio e di sollevamento, la cabina elettrica e l’area
Cavedine. Per il progetto irriguo del Consorzio Trebi-Pozze, riguardante l’area collinare del versante Est/Nord/Sud del Lago di Cavedine – primo lotto si è ancora al punto di partenza nel senso che con la riunione assembleare di fine dicembre 2019, tenutasi alcune settimane fa, ad un anno di distanza dalla precedente approvazione dei lavori (dicembre 2018) è stata sottoposta all’esame dell’assemblea la revisione generale del progetto con contestuale approvazione di una variante.
Il motivo di questo ulteriore ritardo (nb: il progetto a firma dell’ing. Maffei e dr. Stenico era stato approvato dall’assemblea ancora nel maggio del 2012) è stato dovuto – come si è sottolineato nella relazione all’assemblea - alle criticità sollevate dal direttore dei lavori ing. Raia (nomina marzo 2018) in sede di sopralluogo nel gennaio 2019 con l’Associazione Temporanea d’Impresa con capofila la Ditta Pedrotti di Lasino, vincitrice dell’appalto.
I rilievi
Quali i rilievi sul campo mossi dall’ing. Raia? Si tratta del fatto che il progetto, approvato ancora nel 2012 non aveva tenuto conto delle opere propedeutiche al funzionamento dell’impianto quali la stazione di filtraggio, la stazione di sollevamento, la cabina elettrica e l’acquisto dell’area per la realizzazione delle stesse per una spesa complessiva di oltre 800.000 euro, di cui euro 464.518 per lavori, che hanno portato di conseguenza ad un minor importo a disposizione per la realizzazione dell’impianto (condotte, tubazioni, ecc. …). Quindi rispetto al primo lotto si è determinata una sostanziale diminuzione della superficie irrigata dai 92 ettari previsti dal progetto originario ai 48,46 ettari dell’attuale variante.
Via alle trattative
Contestualmente nei prossimi mesi saranno avviate delle trattative con la Provincia per il finanziamento del secondo lotto al fine di completare l’impianto per la parte restante (altri 24 ettari circa), in modo da servire i complessivi (attuali) 71,87 ettari coltivati. È stata quindi presentata la cartografia con evidenziate le proprietà oggetto dell’intervento del primo lotto.
La spesa che dovranno sostenere i consorziati che saranno serviti dall’impianto irriguo della prima fase dei lavori sarà pari a due euro al metro quadro; mentre per quelli che non saranno irrigati col primo Lotto, in attesa che si definiscano le trattative per il finanziamento del secondo Lotto, la spesa sarà di 0,41 euro al metro quadro. Per le spese comuni al 1° e 2° lotto. L’assemblea ha quindi approvato la variante e coll’inizio della primavera dovrebbero partire i lavori.
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